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Una rondine contro i pregiudizi

Luigi Tabita e Lucia Sardo portano in scena un canto di denuncia contro il terrorismo

Brunella Bolloli
Brunella Bolloli

Alessandrina, vivo a Roma dal 2002. Ho cominciato a scrivere a 15 anni su giornali della mia città e, insieme a un gruppo di compagni di liceo, mi dilettavo di mondo giovanile alla radio. Dopo l'università tra Milano e la Francia e un master in Scienze Internazionali, sono capitata a Libero che aveva un anno di vita e cercava giovani un po' pazzi che volessero diventare giornalisti veri. Era il periodo del G8 di Genova, delle Torri Gemelle, della morte di Montanelli: tantissimo lavoro, ma senza fatica perché quando c'è la passione c'è tutto. Volevo fare l'inviata di Esteri, ma a Roma ho scoperto la cronaca cittadina, poi, soprattutto, la politica. Sul blog di Liberoquotidiano.it parlo delle donne di oggi, senza filtri.

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Lucia Sardo e Luigi Tabita Foto: Lucia Sardo e Luigi Tabita
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Mentre la tv e i social network ci riportano, sguaiati e conformisti, il loro coro di polemiche su un presunto caso di omofobia andato in onda sabato sera nel corso di una puntata di Ballando con le Stelle (lo zero dato dal giudice Zazzaroni a una coppia di ballerini uomini) a teatro c'è uno spettacolo intenso dal titolo "La Rondine". In scena sono solo in due: Luigi Tabita, talentuoso attore di origine siciliana, che all'attivo ha lavori importanti sia a teatro che in televisione, e la bravissima Lucia Sardo, indimenticabile interprete di Felicia Impastato ne "I cento passi" di Marco Tullio Giordana. Lei interpreta la mamma di Dany, un ragazzo rimasto vittima di un attentato terroristico, lui all'inizio è solo un allievo di canto poi confesserà la verità alla sua insegnante: era il fidanzato di Dany e quella notte in cui è morto gli aveva chiesto di sposarlo. E' una storia di amore gay, certo, ma senza ostentazione né esasperazione. Il testo, poi, è tratto da una storia vera: l'attacco terroristico del 26 giugno 2016 al bar Pulse di Orlando, negli Stati Uniti. Il locale era frequentato da omosessuali, sono morte  49 persone, tanti ragazzi come Dany. Ma sullo sfondo ci sono anche gli altri attacchi che hanno colpito indiscriminatamente: dal Bataclan di Parigi al lungomare di Nizza, alla Rambla di  Barcellona. L'opera cerca di capire il perché di questo orrore e indaga sulla fragilità dei rapporti umani: la mamma di Dany, ad esempio, non sapeva niente di lui e della sua vita e aveva sempre rifiutato l'idea che il figlio fosse gay. Il testo è in sé rivoluzionario, scritto dal catalano Guillem Clua e portato in scena al teatro Argentina di Roma, presentato all'interno della rassegna internazionale di drammaturgia "In altre parole". Cos'è che ci rende umani? Cosa credi definisca realmente la nostra umanità?, si chiedono in scena i due protagonisti, così diversi all'inizio e poi uniti alla fine. Bellissimo e dolce il canto della Rondine e il passionale Tabita ha una voce stupenda. Lo spettacolo sarà a Catania dal 26 aprile fino al 6 maggio per poi girare la prossima stagione.             

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