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De Luca, Giggino e il camorrista

I servizi con infiltrato di Fanpage contro il governatore della Campania e il governatore contro Di Maio

Francesco Specchia
Francesco Specchia

Francesco Specchia, fiorentino di nascita, veronese d'adozione, ha una laurea in legge, una specializzazione in comunicazioni di massa e una antropologia criminale (ma non gli sono servite a nulla); a Libero si occupa prevalentemente di politica, tv e mass media. Si vanta di aver lavorato, tra gli altri, per Indro Montanelli alla Voce e per Albino Longhi all'Arena di Verona. Collabora con il TgCom e Radio Monte Carlo, ha scritto e condotto programmi televisivi, tra cui i talk show politici "Iceberg", "Alias" con Franco Debenedetti e "Versus", primo esperimento di talk show interattivo con i social network. Vive una perenne e macerante schizofrenia: ha lavorato per la satira e scritto vari saggi tra cui "Diario inedito del Grande Fratello" (Gremese) e "Gli Inaffondabili" (Marsilio), "Giulio Andreotti-Parola di Giulio" (Aliberti), ed è direttore della collana Mediamursia. Tifa Fiorentina, e non è mai riuscito ad entrare in una lobby, che fosse una...

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Contro Fanpage Foto: Contro Fanpage
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C'è qualcosa di atipico- una sorta di guerra asimmetrica- nell'uso delle tv «non ufficiali» alle pendici del  vulcano elettorale.   Prendete Vincenzo De Luca, tracimante governatore della Campania. Al netto dell'impressionante somiglianza con  Crozza che lo imita, De Luca si è prodotto in un monologo in più puntate sull'emittente locale salernitana Lira Tv (titolo dall'appeal incerto: Campania regione europea) imbracciando un metaforico fucile e sparando in faccia a Giggino Di Maio, leader dei Cinque Stelle flessibile al vento della storia. «Giggino non vuole fare un pacato confronto con me, ma io l'arma atomica contro di lui: basta leggerne il curriculum, stewart al San Paolo, manovale, fino ad arrivare alla dimensione del nulla...» soffia nel microfono O' Presidente. E via, ecco De Luca prima evocare per Giggino la «ciucciaria» di  Eduardo De Filippo, la condizione perpetua del somaro; e poi eccolo a percularlo per la mancanza di cultura e soprattutto di trasparenza. Epperò, siccome il Fato disegna crudeltà con un colpo d'anca, ecco che proprio un'altra tv liminale -quella on line di Fanpage- manda in onda l'incontro, in candid camera, tra l'ex «camorrista pentito» esperto nel business dei rifiuti Nunzio Perrella con uomini vicini al figlio di De Luca, Roberto, assessore al Bilancio del Comune di Salerno. Il quale -a proposito di trasparenza- è costretto a dimettersi. Ora,  da sempre mi perplimo sull'idea giornalistica dell'«agente provocatore» (tecnica usata per anni dalle Iene, per sobillare i peggior istinti dei sessuomani in sonno). E probabilmente l'affaire De Luca Jr. finirà in una bolla di sapone elettorale. Però, a visionare i servizi di Fanpage - i cui giornalisti sono curiosamente indagati per «induzione alla corruzione»- tocca ammettere che la qualità del video è registicamente ragguardevole. Ed è assai efficace l'uso della telecamerina nascosta appuntata sul camorrista che cerca di piazzare i rifiuti agli interlocutori politici, i quali invece di prenderlo a mazzate lo prendono a mazzette (Mario Oliviero detto Rory consigliere comunale a Ercolano, sedicente «delfino di De Mita»).  Televisivamente, comunque meglio questo di mille talk show...                                                                                                                  

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