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"Occupied", ovvero se la Russia invade la Norvegia

Francesco Specchia
Francesco Specchia

Francesco Specchia, fiorentino di nascita, veronese d'adozione, ha una laurea in legge, una specializzazione in comunicazioni di massa e una antropologia criminale (ma non gli sono servite a nulla); a Libero si occupa prevalentemente di politica, tv e mass media. Si vanta di aver lavorato, tra gli altri, per Indro Montanelli alla Voce e per Albino Longhi all'Arena di Verona. Collabora con il TgCom e Radio Monte Carlo, ha scritto e condotto programmi televisivi, tra cui i talk show politici "Iceberg", "Alias" con Franco Debenedetti e "Versus", primo esperimento di talk show interattivo con i social network. Vive una perenne e macerante schizofrenia: ha lavorato per la satira e scritto vari saggi tra cui "Diario inedito del Grande Fratello" (Gremese) e "Gli Inaffondabili" (Marsilio), "Giulio Andreotti-Parola di Giulio" (Aliberti), ed è direttore della collana Mediamursia. Tifa Fiorentina, e non è mai riuscito ad entrare in una lobby, che fosse una...

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Occupied-Netflix Foto: Occupied-Netflix
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  “Il potere del martello di Thor sarà in grado di salvarci dalla più grande crisi delle storia dell'umanità..”. Non è lo spot di un film Marvel, ma l'esternazione pubblica d'un rivoluzionario piano politico quello che, con le suddetta frase, il primo ministro norvegese Jesper Berg (un tantino somigliante al nostro Giuseppe Conte) serve alla Nazione più fredda del pianeta e ad un' infiammata Unione Europa, in una concitata conferenza stampa. Berg annuncia l'apertura della “prima fabbrica di Torio, dal termine Thor”, energia pulita contro la chiusura definitiva delle esportazioni di petrolio e gas, energia sporca. Siamo in un futuro molto prossimo. E, considerando che l'Europa è a un passo dal baratro energetico, che gli Stati Uniti indipendenti dal punto di vista dell'oil gas e appena usciti dalla Nato se ne fottono altamente del resto dell'umanità, che le multinazionali sono incazzatissime; be', considerando tutto ciò, è ovvio che la cosa possa portare ad estreme conseguenze. E la conseguenza è l'improvvisa invasione della Norvegia da parte della Russia: uno stormo di elicotteri da guerra che cominciano ad occupare piattaforme petrolifere e basi di estrazione del gas. Tutto questo è l'immaginifico –e assai inquietante- scenario di Occupied, la miniserie Netflix che scava nella fantapolitica con gli affreschi molto futuribili dello scrittore Jo Nesbø. Occupied è girata con un rigore tutto nordico usando caratteri molto studiati che ruotano senza eccedere dal loro ruolo su una trama perfetta. C'è il presidente che viene rapito dai servizi russi su elicottero e ripescato dalla guardia del corpo, in mezzo alla neve nel sangue di un tizio che ha avuto la sfortuna di passare di lì per caso. C'è la guardia del corpo con moglie giudice,   intuitiva (non che ci volesse un genio) dell'innaturale corso delle cose. Ci sono i membri del governo norvegese tormentati dal fatto di dichiarare guerra alla Russia o soggiacere, come se nulla fosse, agli ordini della Commissione Europea (poi dice che aveva ragione Salvini, a non fidarsi). C'è il solito giornalista alla ricerca della verità che sbatte il grugno contro eventi più grandi di lui e finisce ammazzato. C'è la moglie del giornalista che prima se la con i russi e poi aiuta i ribelli attentatori di "Norvegia Libera". Occupied è una bomba. La seconda serie, quando si arriva davvero ai ferri corti e alla fantapolitica mozzafiato (il bodygurad diventa capo dei servizi, la portavoce amante del premier diventa premier ecc...) e nulla sembra davvero ciò che sembre, be', è ancora meglio...

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