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Negli Usa è boom di acquisti onlineClienti dei negozi fisici dimezzati in un anno

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

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Internet sta cambiando il volto alle citta' trasformando i canali di distribuzione di merci e servizi tra le aziende commerciali/industriali e i consumatori. La realta' delle vie meno appetibili e di interi quartieri (non piu' solo periferici) in cui spariscono i negozi tradizionali a una o due vetrine e' consolidata da anni. Anzi da decenni, in parallelo con il fenomeno dei supermercati prima e dei megastore “24 ore su 24” oggi. Dove portera' questo trend nel ridisegnare il contesto urbano e' ancora un mistero, mentre e' chiarissimo che la tendenza e' inarrestabile. In America c'e' un modo classico per misurare empiricamente il processo, ed e' l'osservazione anno dopo anno della crescita degli acquisti online e della diminuzione della ressa nei grandi magazzini durante il Black Friday, il venerdi' successivo all'ultimo giovedi' di novembre, giorno del Thanksgiving. E' la data d'avvio della stagione delle spese natalizie, ed e' sempre stata teatro di affollamenti degli empori e di code assurde degli shoppers in ore antelucane per garantirsi la “prima fila” al momento dell'apertura dei cancelli. Da qualche anno le maggiori catene hanno via via anticipato prima le ore, e poi perfino il giorno d'inizio, del baccanale consumistico, al doppio scopo di fare concorrenza ai mega-negozi “fisici” rivali, ma anche al Grande Fratello Venditore Online. Per la verita', tutti i vecchi marchi tradizionali si sono armati progressivamente essi stessi di un loro braccio digitale, e quindi oggi e' piu' corretto parlare di reti di distribuzioni integrate che non di concorrenza secca tra scaffali e click. Le aziende, insomma, sopravvivono/prosperano (dipende da quanto sono brave a stare sul mercato) ma il travaso di affari a favore del digitale e' garanzia di sempre crescenti chiusure di esercizi commerciali su strada. E il travaso, nel 2015, e' stato notevolissimo. Le prime cifre sono apparse il 28 novembre sul Wall Street Journal, che ha tirato il provvisorio bilancio basandosi su campioni significativi. Secondo Visa, gli acquisti online dei possessori della relativa carta di credito durante il Thanksgiving, per un volume pari a 1,5 miliardi di dollari, sono aumentati del 22% dall'anno scorso. Le vendite di Amazon.com, che ormai offre letteralmente di tutto, sono balzate del 29% rispetto al 2014 secondo Channel Advisor, compagnia di software che monitora le transazioni digitali. In generale, l'insieme del business di questo week-end tra online e rete tradizionale salira' dai 133,7 milioni di dollari di un anno fa ai 135,8 milioni di quest'anno, nella previsione degli economisti della Federazione Nazionale della vendita al Dettaglio. E per la banca d'investimenti Jefferies, il 36% usera' Internet per gli acquisti natalizi nel 2015, quasi raddoppiando il 19% di un anno fa. All'opposto, i consumatori che hanno pianificato di comprare nei negozi fisici nella attuale stagione di festivita' sono scesi al 18%, la meta' del 35% che lo aveva fatto nel 2014. Lo shopping ‘fisico' sta diventando una pratica sofisticata per chi si diverte ancora a toccare fisicamente la merce che compra, a partecipare a un rito sociale e ad avere una relazione sociale con i commessi. Oppure una pratica obbligata per chi ha diffidenza o incapacita' tecnologica a imbarcarsi nella navigazione dal computer di casa. La massa del pubblico, tra questi due poli, si allarga sempre di piu' e fatalmente svuota le strade e contribuisce ad abbassare le saracinesche. di Glauco Maggi

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