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Repubblicani spaccati, il colpo di mano di Trump: così cancella l'Obamacare

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

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Il Congresso, a maggioranza repubblicana, non e' riuscito a passare la cancellazione e il rimpiazzo di Obamacare per le divisioni all'interno del GOP, e ora il presidente ha deciso di fare da solo. Usando lo stesso “potere della penna” di cui si era avvalso Obama per dare l'amnistia ai clandestini, Trump ha firmato un ordine esecutivo che liberera' “gli americani dall'incubo di Obamacare”, come ha detto giovedi' 12 mattina alla Casa Bianca presentando il suo piano “alternativo” al regime di modelli standard obbligatori di polizze previsti dalla legge di Barack. “ E' arrivato il tempo di dare agli americani la liberta' di acquistare le assicurazioni in tutti gli Stati (oggi il mercato e' rigido per legge e consente solo alle compagnie di vendere le polizze, e ai clienti di comprarle, su base statale NDR). Cio' creera' un mercato nazionale veramente competitivo che abbattera' i costi e fornira' una assistenza sanitaria decisamente migliore”, ha detto il presidente. L'idea centrale della TrumpCare, affidata al ministero del Lavoro, e' di permettere ai datori di lavoro di raggrupparsi, prescindendo dai confini statali, per offrire ai dipendenti “Piani Sanitari Associati”. Sara' garantito a tutti i lavoratori delle aziende dei “gruppi” neonati di avere accesso a queste polizze, e senza costi piu' elevati per chi avesse condizioni di salute piu' a rischio. L'ordine di Trump invita anche altre agenzie federali a considerare l'espansione della copertura assicurativa attraverso polizze a costi piu' bassi e di durata inferiore, non soggette cioe' alle regole di Obamacare. Il trend attuale vede le compagnie abbandonare una dopo l'altra i mercati statali perche' perdono soldi, e la previsione per il 2018 e' che circa la meta' delle contee in tutta la nazione avra' un solo operatore attivo. La scarsa concorrenza, e l'assenza di sottoscrittori giovani e sani che preferiscono pagare la tassa “di non acquisto” piuttosto di comprare una polizza obamiana, hanno fatto balzare i prezzi sempre piu' in alto. Con la sua mossa, Trump punta ad aprire la strada alla diffusione di polizze piu' a buon mercato, grazie alla flessibilita' delle prestazioni offerte che possono limitarsi alle coperture essenziali, e comunque adattarsi meglio alle esigenze della clientela. Attualmente, le polizze Obamacare prevedono assurdamente, per esempio, che anche le donne anziane abbiano la copertura per il parto. E oggi 13 ottobre, il presidente ha fatto sapere che togliera' la spina a Obamacare, eliminando i sussidi pubblici con una motivazione inappuntabile: non erano mai stati autorizzati con voto del Congresso, e quindi sono sempre stati illegali. Se il Congresso votera' una misura specifica, bipartisan, per legalizzare i sussidi, lui l'accettera' di buon grado.  Alla cerimonia ufficiale della firma alla Casa Bianca, giovedi' 12,  ha partecipato anche Rand Paul, unico senatore presente e per di piu' uno dei tre che avevano affossato con il “no” il tentativo di Trump e della dirigenza del GOP in Congresso di abolire e rimpiazzare Obamacare in modo organico, con una legge sostitutiva. Paul, nel suo discorso, ha tessuto le lodi del presidente per aver promosso una soluzione che amplia la concorrenza di mercato, abbassa i costi e dara' la copertura a milioni di cittadini che non l'hanno ancora. Per un ordine esecutivo presidenziale, il consenso e l'applauso del senatore libertario del Kentucky, che e' famoso per essere “contro tutto”, non erano ovviamente necessari. Ma la sua apparizione “politica” a fianco di Trump non puo' che essere letta come il frutto della “corte” che il presidente gli sta facendo, e che lui accetta, in vista delle scadenze congressuali che contano: prima il voto sul budget, e poi, soprattutto, la legge di taglio delle tasse che e' l'architrave dell'intera politica pro- crescita di Trump. Donald, lavorando dietro le quinte con Paul per stilare l'ordine esecutivo “libertario” sulla riforma sanitaria, lo avra' gia' anche convinto a votare si' a quella fiscale? Nessuno puo' mettere la mano sul fuoco, trattandosi del bastian contrario per eccellenza in Senato, ma il segnale fa ben sperare i repubblicani: forse c'e' uno spiraglio aperto per la prima vittoria legislativa della Casa Bianca. Con un precedente ordine esecutivo, firmato venerdi' scorso, Trump aveva eliminato l'obbligo per tutti i datori di lavoro di offrire nelle polizze ai dipendenti la copertura per le spese per il controllo delle nascite, senza ritenere valide le eventuali loro obiezioni per motivi religiosi o di coscienza. Persino gli ordini religiosi, gli enti delle suore di carita', le scuole e gli ospedali cattolici erano costretti a pagare la quota per la contraccezione nelle polizze ai dipendenti, e quelli che si sono rifiutati sono finiti in tribunale con cause che si sono trascinate per anni. Ora Trump, che aveva gia' dimostrato di essere un campione nella difesa della liberta' religiosa nominando una serie di giudici graditi agli evangelici cristiani pro vita, ha cancellato anche questa “eredita'” del secolarista pro aborto Obama. di Glauco Maggi @glaucomaggi

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