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I dem accusavano Trump di sessismo e misoginia: poi sono arrivati i Weinstein e i Lauer e...

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

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Un altro pesce grosso della tv americana, il piu' pagato, e' finito nella rete degli abusi sessuali. Matt Lauer, 59 anni, sposato con tre figli, che da oltre 20 anni era il responsabile delle news della NBC, e' stato licenziato in tronco mercoledi' dal network liberal perche' una ex collaboratrice l'ha accusato di averla molestata pesantemente mentre erano alla olimpiadi di Sochi nel 2004, e poi ancora nella redazione di New York della Tv, che ha la sede nel Rockefeller Center. Lauer e' un volto notissimo perche', oltre ad essere stato per varie edizioni il “volto” della NBC ai giochi olimpici, per i quali la sua rete ha l'esclusiva, nonche' anchorman delle campagne presidenziali, e' stato fino a due giorni fa il conduttore del programma quotidiano leader della fascia del mattino, “Today”, e autore di interviste a personaggi celebri della politica e della cronaca. Il suo programma quotidiano era una macchina di soldi per la NBC, e infatti i dirigenti avevano fatto cadere nel vuoto precedenti lamentele di altre giornaliste per paura di perdere il ricco bottino della pubblicita'. Tale era il suo potere, che Lauer aveva un contratto da 25 milioni annui, e cio' faceva di lui il piu' retribuito nel comparto delle news. Ora questo record appartiene a Megyn Kelly, passata un anno fa da FOX alla NBC dove ora guadagna 20 milioni all'anno. La stessa Kelly, intervistata dopo la defenestrazione del super collega, ha detto che “aveva sentito voci” sul suo comportamento sessualmente piu' che scorretto. Dopo la prima accusatrice, che ha chiesto di mantenere l'anonimato, altre due donne sono uscite allo scoperto per denunciare Lauer. In una occasione, era il 2001, una giornalista ha raccontato di essere stata convocata dal capo nel suo ufficio e di essere stata invitata a sedersi di fronte a lui. A quel punto lui ha fatto scattare la chiusura della porta premendo un bottone sotto la scrivania, marchingegno studiato, e approvato dal network, per eliminare il rischio di ingressi indesiderati e per intimidire l' ‘ospite'. Poi le ha chiesto di slacciarsi la camicetta, si e' alzato ed e' andato alle sue spalle costringendola ad avere un rapporto. La vittima ha detto di essersi sentita cosi' sconvolta da svenire sul posto, ed infatti fu portata in infermeria. Ma non respinse l'assalto per non perdere il lavoro e non lo denuncio' poi per la vergogna subita. Oggi il clima negli USA e' del tutto cambiato, e le donne abusate trovano finalmente il coraggio di smascherare i colpevoli di atti impropri e violenti. Il caso di Harvey Weinstein, il porcellone di Hollywood che finanziava i DEM, ha scoperchiato un verminaio dalle conseguenze sociali, e politiche, enormi. Intanto, c'e' da sperare che i predatori sessuali si diano una calmata, se non per motivi etici almeno per la paura seria di conseguenze pratiche: la perdita della faccia, dello status sociale, dei soldi dei contratti, e chissa', nei casi piu' gravi, della stessa liberta'. E' ufficiale che la polizia di New York ha un'indagine in corso sull'accusa di stupro di una delle vittime di Weinstein, che potrebbe portare il produttore sotto processo. Ma c'e' un altro aspetto, squisitamente politico, che e' entrato in scena. Se si va ai temi delle campagne dei DEM - e il culmine e' stata quella perdente di Hillary nel 2016 -, si vede che “la guerra alle donne da parte dei Repubblicani” e' stato uno slogan blaterato a ogni pie' sospinto. Naturalmente, la Clinton e le femministe di sinistra intendono per guerra alle donne la difesa della vita, ossia le restrizioni di legge che i conservatori e gli evangelici propugnano per impedire alle donne di “scegliere”, cioe' di abortire. Ma nell'attacco al GOP, e' spiccata anche l'accusa di misoginia e di sessismo di Trump, additato come il campione negativo del degrado delle donne. Era, nei piani dei Democratici e dei liberal, un pacchetto completo di accuse che doveva innalzarli sul piano alto di una moralita' a favore delle donne, e contro il machismo, per definizione un brutto attributo di conservatori e Repubblicani. Adesso questo impianto e' andato in frantumi. Non che il GOP non abbia uomini sotto accusa di molestie sessuali, per carita'. Ma per un Roy Moore repubblicano che vuole fare il senatore in Alabama anche se e' gravato dall'accusa di aver cercato rapporti illegali con una quattordicenne, c'e' un senatore DEM in carica, Al Franken, che ha persino chiesto scusa dei suoi abusi ma resta in Congresso. E in piu'  c'e' un deputato DEM afro-americano, John Conyers, che anche se' accusato di molestie sessuali non ha finora lasciato la posizione di membro della Commissione Giustizia della Camera. La sorte individuale dei singoli accusati sara' quella che sara'. Ma la sorte della superiorita' morale dei militanti di sinistra in materia di protezione e di rispetto delle donne e' segnata, irrimediabilmente. Gli attori e i registi di Hollywood finiti nel vortice della vergogna non si contano, ed e' noto che sono tutti, o quasi, finanziatori, fans e propagandisti filo DEM. Tra i piu' celebrati nomi del giornalismo televisivo finiti nella polvere, contro un Bill O'Reilly conservatore cacciato da FOX ci sono ora Charlie Rose della CBS e Matt Lauer della NBC, icone della sinistra mediatica, licenziati per comportamento laido.  La bandiera della difesa delle donne, che i politici Democratici hanno sventolato dall'avvio dell'era del femminismo, anche grazie al favore dei giornalisti amici nella stampa e nelle TV, e' ormai a brandelli. Ve lo vedete nelle prossime campagne elettorali il candidato di turno dei DEM che attacca il suo avversario del GOP, perche' e' in un partito che non rispetta le donne? di Glauco Maggi

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