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Scandalo Russiagate, l'FBI è travolta dallo scandalo: cosa deve fare per salvare la faccia

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

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Viene da Mark Penn, sondaggista ed ex capo stratega dei Clinton, l'ultimo attacco alla credibilita' dello Special Prosecutor Robert Mueller e all'FBI. Nel programma televisivo “The Story”, giovedi' sera, Penn ha detto che Mueller e l'FBI stanno soffrendo “una crisi di fiducia del pubblico”, e ha citato a riprova il sondaggio recente di Harvard CAPS-Harris. Secondo la ricerca, il 63% degli elettori crede che l'FBI stia nascondendo informazioni al Congresso sulle indagini che riguardano la Clinton e il presidente Trump, e il 54% e' convinto che Mueller abbia conflitti di interesse che gli impediscono di fare un lavoro non fazioso, oggettivo. Penn ha anche fatto notare che questo sondaggio era stato condotto prima delle ultimissime rivelazioni sull'inchiesta Russiagate, compresa la notizia che Peter Strzok, l'agente FBI incaricato di indagare Trump, era stato rimosso dal suo ruolo nel luglio scorso, quando erano stati comunicati a Mueller i suoi scambi di email con la sua amante Lisa Page, palesemente anti Trump. Mueller e l'FBI, pero', hanno consegnato al Congresso le email solo quattro mesi dopo. “E' ovvio che questi messaggi resi noti solo ora sono destinati a far aumentare questa crescente crisi di fiducia del pubblico”, ha commentato Penn. Alle crude notizie delle email anti Trump di agenti che dovrebbero essere imparziali, peraltro, si aggiunge l'operato delle commissioni parlamentari che indagano da tempo su Russiagate, senza che nulla sia emerso contro Trump finora. E' sempre piu' arduo per i media di sinistra di mettere il coperchio sulla pentola in ebollizione, ma loro fanno di tutto. I dirigenti repubblicani in Congresso, oltre all'esame delle email di Strzok-Page, stanno alzando il tiro su Andrew McCabe, ancora oggi vicedirettore dell'FBI, che svolse un ruolo decisivo nella inchiesta sul server privato e sulle email della Clinton nell'agosto del 2016. La moglie di McCabe, che aveva cercato di diventare senatrice in Virginia l'anno prima, aveva avuto 700 mila dollari di finanziamenti da un noto clintoniano, il governatore della Virginia Terry Mc Auliffe, ma l'FBI di Obama non intervenne sul clamoroso conflitto di interesse di McCabe. Ora il nome di Andrew McCabe, amichevolmente chiamato “Andy”, e' spuntato in uno dei messaggi piu' compromettenti di Strzok, datato 15 agosto 2016, un mese dopo la nomination repubblicana per Trump. “Voglio credere nel percorso di cui tu hai parlato nell'ufficio di Andy – che non esiste che lui venga eletto- ma ho paura che non possiamo correre questo rischio”, ha scritto Strzok all'amante. “E' come una polizza d'assicurazione nell'improbabile eventualita' che tu muoia prima dei 40 anni”. Che cosa significa questa frase? “Questo messaggio e' uno di quelli che mi preoccupano di piu'”, ha commentato il presidente della Commissione Giustizia della Camera Bob Goodlatte, deputato del GOP in Virginia. “Andy e' presumibilmente Andrew McCabe e questo testo e' molto problematico perche' fa capire che loro, al piu' alto livello dell'FBI,  stanno facendo qualcosa, …che hanno un piano di azione per far si' che Donald Trump non sia eletto presidente degli Stati Uniti”. Chuck Grassley, presidente della Commissione Giustiza del Seanto, ha scritto a sua volta una lettera al vice ministro del dipartimento di giustizia Rosenstein in cui preannuncia l'intenzione di voler andare fino in fondo sul significato dei messaggi di Strzok, in cui Trump e' definito “ripugnante essere umano” e “una minaccia”. Minaccia per chi? “Alcuni di questi testi appaiono andare ben oltre la pura espressione di opinioni politiche, e sembrano oltrepassare la linea mostrando l'intenzione di assumere qualche azione ufficiale per creare una ‘polizza assicurativa' contro una presidenza Trump. Presumibilmente, Andy si riferisce al vicedirettore FBI Andrew McCabe. Quindi, qualsiasi cosa si stesse discutendo si estende ben oltre i soli Page e Strzok e arriva almeno fino a McCabe, che era coinvolto nel supervisionare entrambe le indagini (su Hillary e Trump NDR)”. Altri messaggi provano che Strzok non solo aveva idee politiche filo DEM e filo Clinton, ma che aveva gia' operato in precedenza in modo concreto per aiutare Hillary. E' lui, infatti, che corresse la bozza che il direttore James Comey avrebbe poi letto agli inizi di luglio per assolverla da colpe criminali nella sua gestione dei segreti governativi da Segretaria di Stato. A parte che all'FBI di Comey discutevano del testo di assoluzione quando ancora le indagini erano in corso, due mesi prima che la stessa Hillary venisse interrogata, e' emerso che in una prima stesura del discorso assolutorio poi letto a Comey, il comportamento della DEM era definito “grossolanamente negligente”, che e' l'esatta definizione legale di un crimine commesso da un funzionario pubblico che non protegge le notizie classificate. Strzok lo annacquo' in “estremamente disattento”, e cosi' forni' la ridicola e pelosa scappatoia terminologica per salvare Hillary. In un altro passaggio, il primo testo riportava che era “ragionevolmente probabile” che “attori ostili” avevano avuto accesso al server della Clinton, ma per la versione finale una simile intrusione era diventata “meramente possibile”. Se Mueller non si dimette da Speciale Prosecutor sul Russiagate, con tutti i suoi conflitti d'interesse che aumentano ora per ora, per recuperare la credibilita' dell'FBI si impone almeno che sia nominato un secondo Prosecutor, realmente indipendente, sul complotto dell'FBI di Comey, politicizzata e partigiana contro Trump. In una email, Strzok ha detto, con il disprezzo liberal dello snob, che gli era capitato di entrare in un emporio Wall Mart e aveva “annusato” la puzza pro Trump del popolino che frequenta il magazzino piu' famoso dell'America profonda. Ma dalle 10mila email scambiate da Strzok, sposato, con la sua amante, quella che si sente e' puzza di Watergate. Glauco Maggi

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