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Usa, Messico, Trump e muro: ecco i veri numeri sugli immigrati

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

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Nel solo mese di aprile sono stati arrestati dalle Guardie di Frontiera Usa 58mila ‘genitori & figli' che hanno attraversato il confine con il Messico. E' il nuovo fenomeno degli arrivi clandestini dal sud, la migrazione delle ‘famiglie'. Cio' permette di sfruttare al meglio il punto piu' debole della legge americana, che impedisce la separazione di un minore dalla mamma o dal papa' e che quindi, dopo un paio di settimane di detenzione dell'adulto da solo, impone il ricongiungimento e il rilascio in territorio americano. Ci sarebbe, legalmente, l'obbligo per i clandestini di ripresentarsi in tribunale per la procedura della richiesta d'asilo, ma le famiglie che lo rispettano sono mosche bianche. Di qui l'importanza delle cifre che il Dipartimento della sicurezza nazionale ha pubblicato oggi sugli arresti effettuati nei primi sette mesi dell'anno fiscale 2019 (negli USA l'anno fiscale va dal primo ottobre al 30 settembre), che documentano un'emergenza senza precedenti, che da' ragione a Trump quando denuncia, inascoltato, lo “stato di emergenza”. Nei primi sette mesi dell'anno fiscale 2019, ossia dal primo ottobre 2018 a fine aprile, sono stati “presi” 530mila migranti, con questa progressione mese per mese: 60mila a ottobre, 62mila a novembre, 60mila a dicembre, 58mila a gennaio 2019, 76mila a febbraio, 103mila a marzo, 109 mila ad aprile. Il numero, ad oggi, di 530mila e' gia' piu' elevato dei 521mila dell'intero anno fiscale 2018 e dei 415mila dell'anno fiscale 2017. Con i cinque mesi che mancano al completamento dell'anno fiscale 2019, insomma, potrebbe benissimo essere raggiunta una cifra attorno al milione di nuovi irregolari. “I nostri numeri relativi alle catture sfondano i tetti dei grafici”, ha dichiarato ieri in una testimonianza in Senato Carla Provost, capo del Border Patrol (l'agenzia delle pattuglie di agenti di confine che sono parte del Dipartimento della sicurezza nazionale). “Non possiamo affrontare questa crisi ridistribuendo le risorse che abbiamo. E' come tenere un secchio sotto un rubinetto con l'acqua che scorre. Non importa quanti secchi abbiamo se non possiamo fermare il flusso”. Secondo dati federali riportati dal Wall Street Journal, 248 mila “unita' familiari” (uno o piu' minori con almeno un genitore) sono entrati illegalmente negli USA in aprile dall'ottobre scorso, piu' di quelli entrati nei 12 mesi precedenti. Per lo piu' sono cittadini di Guatemala, El Salvador e Honduras che citano la violenza delle bande criminali, la poverta' e la corruzione come argomenti per la richiesta di asilo. La Casa Bianca e il GOP in Congresso sostengono che sono le scappatoie consentite dalla legge USA a incoraggiare la gente a chiedere asilo. Sono “buchi” che esistono da anni, e “il presidente ne ha ripetutamente denunciato l'esistenza diffusa nelle nostre leggi sull'immigrazione e ha offerto molte soluzioni al problema”, ha detto un portavoce di Trump. L'amministrazione ha tentato varie risposte: separare gli adulti dai bambini, una norma che vigeva da anni ed era stata usata anche da Obama, ma che con Trump e' diventata uno scandalo mediatico controproducente ed e' stata annullata; spingere il Congresso a modificare le norme, ma i DEM non permetteranno mai che lui abbia un successo legislativo in materia; minacciare di chiudere i confini, ma non ha dato seguito all'idea; ha anche mandato i militari al confine, e nulla e' cambiato. Ormai stiamo entrando in campagna elettorale, e la piu' alta probabilita' e' che la questione continuera' ad aggravarsi e ad acquistare un rilievo centrale nei dibattiti presidenziali. Oltre all'economia che tira grazie alla Trump-economics, forse Trump sta trovando un altro argomento forte: non mi volete dare il Muro? Ecco a che punto siamo arrivati. di Glauco Maggi

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