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La tassa-champagne

I milanesi pagano, il sindaco festeggia

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Il primo tappo di champagne è saltato alle 19,30, con l'assessore Maran che per un giorno si è travestito da Barack Obama de noartri. "Si può fare!". Anche Giuliano Pisapia canta vittoria: "Il traffico in centro è diminuito, è un grande successo". Chi l'avrebbe mai detto: davvero c'è qualche automobilista che non può permettersi di pagare 5 euro al giorno per entrare in centro? Ieri la tassa ha tenuto fuori dal centro 40mila auto, esattamente la stessa cifra di veicoli scacciata dall'esordio del vecchio ticket morattiano. Pur di non pagare, i milanesi hanno anticipato la sveglia, ritardato l'uscita dall'ufficio, scelto di prendere la bicicletta a due gradi sotto zero. Una tassa resta sempre una tassa, anche se ha l'intento di "educare" il cittadino ad usare i mezzi pubblici (spesso a singhiozzo). Anzi, la riduzione sarebbe stata ancor più evidente con una tassa da 10 euro. Dietro la propaganda arancione, che occulta l'aumento di smog in concomitanza con l'avvio del pedaggio, il sindaco un buon motivo per festeggiare ce l'ha: ieri, grazie alla gabella, potrebbe aver incassato al netto delle deroghe quasi 200mila euro. La cassa comincia a riempirsi, le tasche di milanesi cominciano a svuotarsi. A pensarci bene, il sindaco poteva trovare un mezzo più rapido ed economico per tenere lontane le auto. Con il filo spinato, altro che 40mila auto...

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