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Vatileaks, il documento segreto: le lettere private di monsignor Vallejo Balda

Giulio Bucchi
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"Sto bene, ora devo andare avanti e aprire la migliore tappa della mia vita". Si legge anche questo in tre lettere autografe personali, scritte tra dicembre e febbraio dalla sua stanza di detenzione in Vaticano, da Monsignor Lucio Ángel Vallejo Balda, il sacerdote arrestato a novembre dalla Gendarmeria Vaticana con l'accusa di essere uno dei corvi dello scandalo Vatileaks 2. Il contenuto dei tre documenti inediti sarà reso noto martedì 28 giugno, in seconda serata, su Canale 5, da Top Secret, condotto da Claudio Brachino e dedicato alle fughe di documenti dal Vaticano.  Cosa scriveva il Monsignore - Nelle lettere, scritte in italiano e in spagnolo, Vallejo si rivolge ad un'amica e dice: "Grazie per le tue parole e per il tuo aiuto in questi momenti. Credo che potrò sempre contare sulla tua fedeltà. Grazie per quello che hai fatto per me prima di iniziare il processo penale nel mese di novembre. In breve sono convinto ritorneranno tanti progetti che insieme possiamo fare". In uno dei documenti il presunto corvo del Vaticano si rammarica di non aver potuto presentare "denuncia" contro qualcuno: "Come ti ho detto di persona - scrive Mons. Vallejo Balda in una lettera datata 18 dicembre 2015 e scritta dal Collegio dei Penitenzieri, dove si trovava agli arresti domiciliar -, non posso presentare nessuna denuncia in Italia, contro nessuna persona o istituzione".

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