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Francia, lo chef Maurizio Landi licenziato dal ristorante francese: si è rifiutato di servire la pasta scotta

Alessandra Menzani
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Nel giorno dello schiaffo della Francia all'Italia, spunta l'eroe nostrano contro i galletti d'Oltralpe. Un cuoco molto patriottico. Lui si chiama Maurizio Landi, chef bolognese di 56 anni, finito alla ghigliottina per aver difeso la pasta italiana, rigorosamente cucinata al dente. Pur di non cucinare gli spaghetti  in modo scorretto, ossia scotti, ci ha rimesso il posto di lavoro. La vicenda è raccontata dal Corriere di Bologna. Landi chiude il suo storico locale bolognese, il Divinis, e si trasferisce in Francia, nella regione del Beaujolais, famosa per i vini. Un bel giorno cucina la pasta alla carbonara perfettamente ortodossa, al dente, e la manda al tavolo dell'ordinazione. Ma i commensali non gradiscono, la trovano troppo dura e la rimandano indietro.  La cosa si ripete. Nonostante gli inviti, Landi non cambia il modo di cucinarla, non ubbidisce ai dettami francesi che vorrebbero la pasta più molle.  A Landi viene chiesto di preparare uno spaghetto alla bolognese. Ma per lui, che bolognese lo è davvero, il ragù si serve esclusivamente con le tagliatelle. Quindi escogita questa scappatoia: prepara un ragù come Dio comanda e poi lo lascia in frigo. Nel giorno di riposo, quando quel rompipalle del cuoco italiano si riposa, i suoi collaboratori lo scaldano e lo propinano ai clienti con la pasta secca, opportunamente scotta.  Morale della favola, il contratto di quattro mesi non viene rinnovato. Lui non è sceso a compromessi e ha perso lavoro. Ne troverà altri, migliori, probabilmente dove la pasta al dente viene apprezzata, perché è così che si fa. 

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