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Don Matteo Prodi, nipote di Romano, lascia la parrocchia: "Ospito migranti, troppe voci su di me"

Giulio Bucchi
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"Non vi piace la mia vita, me ne vado". Annuncio clamoroso dal pulpito: Don Matteo Prodi lascia la parrocchia di Ponte Ronca (Bologna) dopo 12 anni da parroco. Il prete è un figlio di: suo padre è Vittorio Prodi, ex eurodeputato, e suo zio è Romano Prodi, ex premier e nome pesantissimo del centrosinistra italiano. A portarlo alle dimissioni, che saranno ufficializzate al vescovo Matteo Zuppi, è stata la condotta per così dire privata del don, che ha ospitato in canonica diversi profughi. Ai fedeli però non è piaciuta questa apertura ai migranti e Don Matteo ha scelto di continuare per la sua strada, altrove. "Non mi voglio soffermare sulle cause di questo avvicendamento alla guida della parrocchia -ha poi scritto su Facebook -; il vescovo mi disse già molti mesi fa che 10 anni erano abbastanza; la necessità di creare unità pastorali ha dato pure il suo contributo; ma le grandissime difficoltà che ho sperimentato, soprattutto l'ultimo anno, hanno sicuramente accelerato il processo". "Non a tutti - ha spiegato - è piaciuta o piace la mia vita; a nessuno, però, era lecito portare in pubbliche piazze valutazioni negative su di me, che hanno fatto male a me, ma soprattutto alla comunità. Non sono una persona che coltiva rancori o cerca vendette; mi chiedo solo perché e a che cosa è servito...".

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