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Aviazione Esercito: Patrick Cardaioli, giovane comandante dei maxi elicotteri Chinook

Giulio Bucchi
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"Mi ritengo una persona molto fortunata perché quella grande passione maturata nell'infanzia  è poi diventata la prima professione". Lascia di stucco la semplicità con la quale un pilota possa descrivere la sua professione, un lavoro non da tutti specie se i comandi che si impugnano sono quelli del grande Chinook CH-47, elicottero da trasporto dell'Aviazione dell'Esercito.  In occasione di CAEX 2018 (14-25 maggio), grande esercitazione che impegna assetti dell'AVES da impiegare nei Teatri Operativi,  ripercorriamo la vicenda del Capitano Patrick Cardaioli, ufficiale trentaquattrenne da Todi (PG) in forza al 1° Reggimento “Antares” di Viterbo. Capitano, quando inizia la sua carriera nell'Esercito?  “Sono entrato in Accademia Militare di Modena nel settembre del 2004, quindi 14 anni di servizio. Poi, 9 anni fa sono entrato nell'AvEs realizzando così un sogno che avevo fin da bambino, diventare elicotterista. Infatti, dal 2011 piloto i CH-47 al il 1° Reggimento AVES “Antares”, reparto nel quale ho ricoperto diversi incarichi in Italia e all'Estero. Dopo aver comandato il 111° Squadrone di Volo,  sono ora il Comandante dello Squadrone Comando e Supporti Logistici del mio Reggimento”.  Pilota dell'Esercito: come lo è diventato?   “Primo step è stato il corso basico per pilota: un anno a Frosinone per  conseguire il Brevetto Militare di Pilota di Elicottero e il secondo a Viterbo, presso il Centro Addestrativo Aviazione Esercito, dove sono diventato pilota Osservatore con un corso incentrato sul volo operativo. Poi, vengo selezionato per andare alla Scuola di Volo di Fort Rucker, Alabama, un centro di addestramento della US Army dove mi abilito al pilotaggio del Chinook CH-47. Rientrato in Italia, nel 2011 sono assegnato all' ”Antares” e lì termino la mia formazione sul CH4-7C conseguendo, inseguito, l'abilitazione per il modello di ultima generazione il CH-47F”.  Pilota un elicottero molto particolare, a partire dalle impressionanti dimensioni: che funzioni ha?   “Il CH-47, chiamato anche “Chinook”, è un elicottero da trasporto lungo circa 15 metri. Malgrado le dimensioni può raggiungere la velocità di 170nodi (circa 330 km/h); ha una autonomia di due ore e mezza di volo e un carico utile di circa 11 tonnellate, arrivando a trasportare fino a 50 passeggeri. È indubbiamente una macchina straordinaria che rispecchia a pieno la capacità dual use, permettendoci cioè di operare sia in ambito militare sia in supporto alla popolazione civile in caso, ad esempio, di calamità naturali come l'emergenza neve in Centro Italia o il recente terremoto di Ischia. E' in grado di  effettuare missioni di volo di giorno, di notte e con qualunque condizione atmosferica. Ottimo anche per la lotta anti-incendio”.    Mai operato all'estero?  “In Afghanistan presso la base militare di Herat quale pilota di “Chinook”. Un'esperienza importante che mi ha dato molto: il teatro operativo arricchisce sul piano professionale ma anche dal punto di vista umano”.    Cosa le piace di più del suo lavoro?   “Mi ritengo una persona molto fortunata perché quella grande passione maturata nell'infanzia è, poi, diventata la mia professione. Il percorso che ho intrapreso nella Forza Armata è fatto di tante sfide, magari a volte sacrifici e di qualche rinuncia, di tantissime tappe e di traguardi e dà sempre l'opportunità di imparare qualcosa. Tutto questo grazie anche al sostegno di mia moglie e di tutta la mia famiglia che, con amore, comprensione e pazienza, non mi fanno mai mancare il loro appoggio”. di Marco Petrelli   

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