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Il prete porcello, l'amante e quel vizietto bestiale: cosa le faceva fare con il guinzaglio e la ciotola

Alessandra Menzani
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Ogni giorno una rivelazione porno, ogni giorno un dettaglio più perverso. Roba che Cinquanta sfumature di grigio, a confronto, è Il libro cuore. Il "prete porcello" don Andrea Contin tiene banco. Adesso parla la 49enne amante del religioso, follemente innamorata di lui, talmente sottomessa da aver accettato violenze e perversioni fino a quando si accorse di non essere l'unica ma la sesta di cinque donne.  Allora si decide di parlare ai carabinieri. Ora esce il drammatico verbale della donna: sei pagine di accuse riportate da Repubblica. Don Contin è indagato per violenza privata e sfruttamento della prostituzione. "Nel febbraio-marzo 2011 ci fu il primo rapporto sessuale marcatamente aggressivo in canonica, nonostante ciò mi sentivo sempre più innamorata e felice per le sue attenzioni. Lui iniziò a essere molto esigente. Voleva rapporti sempre più spinti. Iniziò a chiedermi di andare dietro la canonica per attirare i ragazzi che giocavano nel campo di calcio e, una volta adescati, mi costringeva ad avere rapporti con loro vicino al garage. Lui mi filmava di nascosto. Quando gli dissi che non ero più disposta a prestarmi a quei giochetti, mi portò più volte in zona Limena per vederlo durante un rapporto con un transessuale". "Un giorno don Andrea mi fece vedere che aveva postato le mie foto nuda su siti per scambisti", continua la signora. "Mi chiamava 'schiava', mi comprò una ciotola per animali e un guinzaglio marrone". Rapporti di gruppo. Sesso estremo, serate in alberghi lussuosi ma anche tanta violenza.  "Il 23 dicembre 2012 mi invitò a cena in canonica, mi fece accomodare su un divanetto rosso e, dopo aver chiuso la porta, iniziò a picchiarmi con ferocia inaudita". Inizia ad aprire gli occhi. A rendersi conto. E parte la denuncia.

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