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A 50 anni Stefania Orlando vuota il sacco: "La mignottocrazia in tv?...". Le bombe della donna Rai

Giulio Bucchi
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A 50 anni, per Stefania Orlando è giunta l'ora di vuotare il sacco sul mondo dello spettacolo. La showgirl e presentatrice (I fatti vostri, Uno Mattina In Famiglia) idolo della comunità gay italiana ("Ma io mi sono sempre definita gay friendly", precisa) intervistata da Gay.it critica i programmi che puntano tutti sulla cronaca nera e la morbosità: "Parlare sempre di omicidi e tragedie provochi emulazione o, nella migliore delle ipotesi, una psicosi sociale". Si identifica in una donna "dalle mille sfaccettature, che si sente bon ton, ma anche trasgressiva. Educata, ma anche trucida a buon bisogno. Non è una prezzemolina della tv ("Non faccio di tutto per esserci, ma mi piacerebbe esserci di più") anche se potrebbe fare una eccezione: "Forse il Grande Fratello Vip sarebbe l'unico reality che prenderei in considerazione. Antropologicamente parlando è pur sempre molto interessante". La Orlando è da sempre una "donna Rai" e in un suo irriverente pezzo dance, A Troia, nel 2011 denunciava l'avanzamento della mignottocrazia dietro le quinte del piccolo schermo. "Noto con dispiacere che più si va avanti e più si peggiora. In tutti i sistemi naturalmente, e non solamente in quello televisivo. In A Troia non parlavo solamente di mignottocrazia, ma anche di raccomandazioni maschili. Sarebbe bene specificare che non solo alcune donne vanno avanti prendendo scorciatoie, ma anche moltissimi uomini. E poi, ricordiamoci che non esistono solo raccomandazioni di letto, ma anche quelle politiche. Insomma, oggi, c'è tutto tranne che meritocrazia".

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