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Andrea Roncato, a 70 anni vuota il sacco: "Che sesso con Moana. Vi dico come riconoscere chi si fa di cocaina in tv"

Giulio Bucchi
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Sesso, cocaina, fama e momenti bui. Andrea Roncato nella vita ha provato tutto. Al Fatto quotidiano l'attore comico bolognese, 70 anni, tira le somme di una carriera di alti e bassi. Negli anni 80 diventa un mito con l'amico Gigi Sammarchi nel duo Gigi e Andrea, poi è Loris Batacchi in Fantozzi con Paolo Villaggio e il regista Pupi Avati lo reinventa, prima di tornare alla tv. In mezzo, tanto divertimento ("Berlusconi usciva con noi, veniva in discoteca ed era baldoria") e tante scelte sbagliate: "Per soldi ero pronto a tutto, non rifiutavo nulla. Agli inizi avevo un'altra percezione. Poi ho ceduto a film pessimi, direi vergognosi come Rimini Rimini 2 o il seguito de L'allenatore nel pallone". Soprattutto, tante donne: "Ci provavo con tutte. Se mi dà la lista dei film le dico con chi, non ne perdevo una". La più famosa? Moana Pozzi: "Meraviglia. Ci siamo conosciuti quando ancora non era una pornostar, ma solo un'attrice da comparsa, non riusciva a sfondare, eppure è stata una delle donne più intelligenti e preparate mai conosciute, di un altro livello per preparazione e cultura, per capacità di analisi, anche politica". L'ha lasciata perché "fisicamente non riuscivo a starle dietro, era come mangiare cinque vasetti di Nutella al giorno: dopo un po' uno si deve arrendere". La soddisfazione però arrivò molti anni dopo, in un faccia a faccia con Robert De Niro, in vacanza con Diego Abatantuono: "Tu sarai De Niro, ma a te Moana nel suo libro ha dato 3 e mezzo come voto, a me 7". Un pensiero però va all'amico Gigi, fondamentale sul lavoro e nella vita. "Mi è rimasto sempre accanto, anche nei momenti di merda", cioè quelli della dipendenza dalla cocaina. "Come ha iniziato? Nel periodo della televisione, in quegli ambienti era normale, non potevi tirarti indietro. O meglio: non ero in grado di estraniarmi, dovevo sentirmi alla pari". Effetto devastante: "Fasullo senso di onnipotenza, poi magari mi trovavo a letto con due o più donne e non ero in grado di farci nulla". La cocaina, spiega, altera tutto: "Ha presente Lapo e la vicenda di Torino? Io lo capisco. Tutti stupiti per la bruttezza della trans, tutti a dire Almeno poteva scegliersela figa. E no! In quel caso la libidine è provare a se stesso la capacità di poter andare con una persona non proprio graziosa. È la vera sfida. Si ribaltano i piani". Resta l'amaro in bocca per la confessione data in televisione: "Ho sbagliato. Volevo solo lanciare l'allarme per i ragazzi, invece mi sono trovato additato, e anche da persone che a loro volta stanno sotto la polverina, ma restano zitti o peggio mantengono un atteggiamento ipocrita, quando basta guardare meglio la tv per riconoscere la loro dipendenza. Sguardo che tende al fisso, le pupille dilatate, sudorazione e ovviamente il tic di tirare su con il naso".

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