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Ricordate Jerry Calà? Poca libidine: com'è oggi a 65 anni e cosa fa per campare

Giulio Bucchi
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A 65 anni Jerry Calà ha ancora un sogno: "Girare Yuppies 3". Il comico siculo-veronese è uno dei simboli degli Anni 80 "da libidine", coi Gatti di Vicolo Miracoli prima e da solo poi. Intervistato dal Tempo, traccia il bilancio che ha avuto picchi inimmaginabili di successo (da Vado a vivere da solo a Pony Espress) e parentesi di cinema d'autore, come Diario di un vizio di Marco Ferreri che l'ha visto premiato al Festival di Berlino. "Quello è stato un momento bellissimo. Da Natalia Aspesi ad Aldo Grasso, tutti mi applaudivano. Poi molti critici mi hanno chiesto scusa per come mi avevano trattato in precedenza, stroncando tutti i miei film. Ma quando ho ricominciato a fare commedie hanno ripreso a parlare male di me!". La parabola è simile a quella di Diego Abatantuono, che ha cambiato personaggio grazie a Pupi Avati e il suo Regalo di Natale, ma negli ultimi 20 anni il cinema sembra aver messo Calà in un angolo. Ma a settembre uscirà 2017 Odissea nell'ospizio, che lo rivedrà di nuovo insieme a Umberto Smaila, Nini Salerno e Franco Oppini. "Ho sentito la necessità di parlare della nostra età. Di noi, i quasi anziani che non vogliono mollare. Il film infatti parla di quattro ex artisti che si erano lasciati perché si stavano un po' sulle palle e si trovano imbucati in una casa di riposo dove dovranno riunirsi per salvare la struttura che naviga in brutte acque". Spazio anche alla cronaca, visto che nell'ospizio ci sono anche dei profughi. "La storia mi è venuta così, ma mentre giravamo il film i giornali hanno iniziato a parlare proprio di questo: dei richiedenti asilo assegnati alle case di riposo. Ho capito che avevo colto nel segno. Come quando ho girato Vita Esmeralda: poco dopo l'uscita del film scoppiò lo scandalo di Vallettopoli". Resta il sogno di un cinepanettone, magari meno volgare: "Magari chiama Aurelio (De Laurentiis, ndr)! Sul web a milioni chiedono uno Yuppies 3, ma per il momento non si riesce a quagliare". E pensare che ci sarebbe già la trama: "Che fine hanno fatto gli Yuppies degli anni '90? Uno sarà fallito e disperato, un altro ricco sfondato, uno in galera e il quarto pensionato e felice su una spiaggia in Portogallo". Nell'attesa, Calà non è mai rimasto con le mani in mano, anzi. "Vivo ancora on the road come agli esordi. Faccio centinaia di spettacoli l'anno: uno show autobiografico che ripercorre la mia vita in musica, racconti e immagini. L'emozione di aspettare la gente in teatro la vivo ancora tutti i giorni. È la mia seconda giovinezza. Mi dà entusiasmo e soprattutto da vivere, con la crisi che c'è al cinema".

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