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Il bambino prodigio del porno: indovinate quanti anni ha questo divo a luci rosse

Giulio Bucchi
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È giapponese, è alto 109 centimetri ed è il "bimbo prodigio del porno", anche perché non è un bambino. Kohey Nishi​ ha 24 anni e ha iniziato una carriera di successo nel mondo del cinema a luci rosse. Un modo (fantasioso) per riscattare un'esistenza caratterizzata da gravissimi problemi di salute. Intervistato da Vice.com, è stato lo stesso Kohey a spiegarli: "Mi è stata diagnosticata la mucopolisaccaridosi, una malattia degenerativa incurabile. Sono stato sottoposto a un trapianto che ha bloccato lo sviluppo della malattia. È stato praticamente un miracolo, perché ancora oggi si ritiene che questo tipo di intervento non abbia alcun effetto". Non solo. "Soffro anche per le conseguenze di un rabdomiosarcoma e di un tumore al cervello che mi è stato diagnosticato quando avevo tre anni". Le conseguenze sul suo fisico non si fermano alla crescita bloccata: "Non posso stare in piedi da solo per più di cinque minuti, sono quasi sordo dall'orecchio sinistro. E così via. Eppure mi sono abituato alla mia condizione perché ci convivo da quando ero piccolo. Anche se a volte ho bisogno di aiuto, sono in grado di gestire da solo la maggior parte di questi problemi. Ad esempio non sono in grado di aprire una bottiglia di plastica a mani nude ma se mi dai un paio di pinze ci riesco". Proprio alla sua condizione di simil nanismo, Nishi è riuscito a sfondare nel "perverso" mondo del porno nipponico. "Non c'è nessun adulto che assomigli a un bambino più di me! E non lavoro solo nell'industria del porno. Ci sono anche film non pornografici per cui non si possono ingaggiare dei bambini e in quei casi subentro io a riempire il vuoto". Da programmatore a pornodivo in miniatura, Nishi ha ancora qualche sogno: continuare a lavorare nel cinema "normale" o nel porno americano. Nessun senso di colpa di fronte a chi lo accusa di favorire la pedofilia con i suoi film: "Penso che possano impedire che se ne facciano con bambini veri, proprio come i film di guerra e i videogiochi sparatutto possono contribuire alla pace". Sul set, sono due i problemi maggiori. Il primo è mantenere l'erezione, il secondo molto più serio: "Il mio collo. È troppo debole, quindi potrei danneggiare la spina dorsale e rimanere paralizzato da lì in giù. Ma credo che se capitasse sarei in grado di superare anche quello. Cerco di non preoccuparmene troppo perché comunque non ci posso fare niente. Ci penserò se e quando rimarrò paralizzato".ti per una donna.

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