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"Donald Trump drogato": dipendente da Twitter, i numeri da panico

Giulio Bucchi
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Una dipendenza, addirittura una droga. Donald Trump avrebbe un grosso problema. Talmente grosso che gli uomini del suo staff hanno cercato, invano, di risolverlo: Twitter. Il presidente degli Stati Uniti non riesce a staccarsi dal suo smartphone e soprattutto dal pubblicare post: 3.229 tweet in un anno, una  media di 8 volte al giorno, ogni tre ore notte compresa. Per la gioia dei suoi 34,5 milioni di follower e la disperazione, spiega Quotidiano nazionale, della sua squadra terrorizzata dal fatto che una parola sbagliata sparata in rete possa rivelarsi non solo un autogol mediatico, ma pure un disastro politico e diplomatico. "Trump dovrebbe chiudere il suo account. O almeno - aveva detto a chiare lettere la senatrice repubblicana Susan Collins dopo la gaffe del presidente sui 120 detenuti di Gunatanamo liberati e "tornati a combattere" -, dovrebbe informarsi meglio prima di twittare". Da quando è presidente, Trump ha effettivamente rallentato il ritmo dei suoi commenti: "Il presidente - commenta Kevin Madden, ex consigliere di Mitt Romney - ha capito una cosa molto importante: in un mondo pieno di notizie, c'è scarsità di attenzione. Lui ha la capacità di creare in media tra le quattro e le cinque storie al giorno in grado di catturare l'interesse dell'opinione pubblica. È sempre lui ad avere il controllo dell'agenda". Di sicuro, Trump con Twitter va a nozze, e chissà se ne sarà contenta Melania.

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