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Milan, il misterioso videomessaggio di Yonghong Li. Il sospetto: salta lui, chi sarà il nuovo presidente

Giulio Bucchi
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Il novembre caldissimo dei cinesi del Milan. Il giorno del giudizio per Yonghong Li si avvicina e secondo Repubblica si fa sempre più concreta la sua "caduta". Non basta un misterioso videomessaggio inviato dal patron ai giocatori rossoneri per rassicurarli delle sue capacità finanziarie. La verità è che ha ancora pochi giorni di tempo per saldare il prestito da 303 milioni di euro con il fondo americano Elliott. Se ci riuscirà, il Milan sarà cinese. In caso contrario, passerà al fondo-avvoltoio di Paul Singer e il nuovo presidente, con ogni probabilità, sarà Paolo Scaroni, attualmente nel CdA rossonero. Non sarebbe un passaggio da poco, visto che, suggerisce Repubblica, Scaroni è stato presidente dell'Eni con Silvio Berlusconi presidente del consiglio. Binomio suggestivo, proprio nei giorni in cui si vocifera di una clamorosa tentazione del Cav, quella di riprendersi (a prezzo di saldo, proprio da Elliott) il "suo" Diavolo. In questo scenario, l'ad resterebbe comunque Piero Fassone, impegnato in questi giorni a contrattare con la banca d'affari Bofa-Merrill Lynch il rifinanziamento del prestito per Li. Servono nuovi soci per "coprire" le garanzie richieste a un prestito di lungo periodo. L'idea è quella di ripagarlo con la quotazione a Hong Kong entro 3 anni, ma per questo servono anche presupposti sportivi di alto livello. Ma la presentazione del voluntary agreement all'Uefa potrebbe nascondere l'insidia di incorrere nelle maglie del fairplay finanziario, mentre le previsioni sui ricavi cinesi, conclude perfidamente Repubblica, sono già state ridimensionate.

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