Luigi Di Maio superstar, sul treno tutti in fila per un selfie con lui
L'editoriale
Qualche sera fa ero a cena in un ristorante nel centro di Milano e ho raccolto lo sfogo del proprietario. A differenza di quanto ci si possa immaginare, l’oste non ce l’aveva con il Fisco né con i controlli cui periodicamente sono sottoposti i locali in cui si somministrano bevande e pietanze. Al ristoratore semplicemente giravano i cosiddetti perché da settimane non riesce a trovare il personale in sala e dunque è costretto a fare i salti mortali per soddisfare i clienti. Possibile, gli ho chiesto incredulo: con la disoccupazione alle stelle, come fa a non avere fuori dal locale la fila di candidati a servire ai tavoli? Possibilissimo, mi ha replicato quello: dato che tra cassa integrazione e sussidio di disoccupazione incassa un bel gruzzolo, il disoccupato o il candidato a divenire tale preferisce tenersi l’assegno, integrandolo con lavoretti in nero piuttosto che faticare tra cucina e sala da pranzo.
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Commenti all'articolo
capitanuncino
22 Agosto 2014 - 13:01
Troppe tutele e troppi pregiudizi,associate alle TANTE tasse hanno distrutto il lavoro.Quando questi 3 elementi si fondono in uno solo....Le bugie prosperano ma hanno sempre le classiche gambe corte tanto corte che il popolo NON le vede.E continua a fare la fame e a vivere di stenti.Ma il popolo quando ha lo stomaco vuoto diventa pericoloso.......
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highlander5649
22 Agosto 2014 - 11:11
E' anche questione di mentalità. certo che se uno è esodato e non trova lavoro perchè è troppo anziano nemmeno i ristoratori li accettano come camerieri ai tavoli. e poi si è creato unostererotipo di rapporti tra camerieri e cameriere e clienti. c'è sempre il cliente che cerca rogne a prescindere ere trova mille difetti nel servizio. per questo che il servizio di sala non è appetibile
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