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Proposta choc del governatore del Veneto"Adottiamo Sicilia: la risaniamo noi"

Nicoletta Orlandi Posti
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  di Matteo Pandini Il Veneto vuole adottare la Sicilia. Di più. Ogni governatore del Nord, propone il leghista Luca Zaia, dovrebbe fare da tutor ai colleghi del Sud. Obiettivo: tagliare gli sprechi del Mezzogiorno. Governatore Zaia, ha visto? In Sicilia è saltata la spending review. «Tutto secondo copione. Mi meraviglio di chi si meraviglia». Si spieghi. «È una recita che va avanti dal 1948, cioè dalla Costituzione. Mi chiedo dove sia il governo e con che faccia decida di tagliare ospedali e pensionati per poi tenersi la Sicilia. In una notte, per fornire liquidità di cassa, le hanno mandato 400 milioni». È contro l'autonomia della Sicilia? «No. Vorrei che tutti avessero la stessa autonomia della Sicilia, se non di più. Però non si può essere autonomi per tutto tranne che per finanziarsi». Pochi giorni fa, i fondi per alcuni comuni veneti sono stati bloccati per mandarli sull'isola. «È un pozzo di San Patrizio. Attenzione però. Io non faccio la reprimenda a Lombardo. Il malcostume c'era prima di lui e ora dev'essere preso e risolto. La Sicilia sta all'Italia come la Grecia sta all'Europa». E come se ne esce? «Si taglia. La Sicilia dovrebbe applicare i costi standard. Per esempio, rispetto alle specialità ospedaliere deve rispettare un rapporto tra numero di primari e abitanti. E la stessa cosa deve valere per tutto il resto. In Sicilia ci sono 25mila forestali contro i 5mila del resto d'Italia». La spesa pubblica finanzia molti posti di lavoro. Se si usano le cesoie, molti resterebbero a piedi. «Intanto devono iniziare ad applicare i parametri. Il Sud e la Sicilia sono responsabili del disavanzo da 10 miliardi e 400 milioni della Sanità. E le prime vittime del malcostume sono i giovani siciliani». Ora non faccia il buonista. «Dico sul serio. Le prime vittime sono loro se non riescono a capire che il taglio della spesa pubblica farebbe decollare la Sicilia. Sa cosa le dico? Se Monti ne avesse il coraggio, annuncio che in Veneto siamo disposti  ad adottare la Sicilia. Ogni regione del Nord potrebbe adottarne una del Sud. Gli faremmo da tutor per sistemare i conti. Però useremmo i nostri parametri, non vogliamo ascoltare i pianti». Figuriamoci. In Sicilia ci sono pure le elezioni dietro l'angolo, una difficoltà in più per chi tifa per i tagli. «È un problema culturale. Ai siciliani dico: l'occupazione non si crea solo con i posti pubblici. La Sicilia ha un patrimonio per il turismo che è unico. Cos'hanno più di lei alcune mete come la Grecia o Formentera?». Ce lo dica lei. «A Formentera non vivono di posto pubblico, e quindi si impegnano sul turismo. I giovani siciliani hanno diritto a un'opportunità che la storia gli sta negando». Zaia, la accuseranno di essere diventato centralista. Prima critica l'autonomia siciliana, adesso vuole fare da tutor a Palermo. «L'alternativa al tutoraggio è chiudere i rubinetti. Il federalismo sul modello siciliano ha fallito. Non ha applicato i costi standard. I 1.966 miliardi di euro di debito pubblico italiano sono colpa della regione Sicilia e del resto del Sud». Si calcola che in 40 anni un Nord con piena autonomia potrebbe adottare il debito e azzerarlo. «Se i siciliani non si ribellano, sprofondano. Quando finiranno i soldi - e stanno finendo - li lasceranno per strada». Alcuni comuni veneti stanno chiedendo di passare con il Friuli o il Trentino Alto Adige, perché sono regioni autonome. È preoccupato? «Fanno bene! In Veneto ci sono 581 Comuni. Farebbero bene a gridare tutti il loro malessere. Se serve, siamo pronti a scappare anche all'estero». C'è aria di secessione? «È già in atto, e non è più un problema di Lega. Le imprese se ne vanno verso l'Austria o la Slovenia. Spariscono. Se ne vanno gli imprenditori e poi i cervelli. E poi cosa resta? Il nulla. La prego di scriverlo, perché è la dimostrazione del fallimento di Monti e di chi lo ha preceduto. Quello che non fa il governo, lo fa il popolo».  

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