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A ottobre esce il suo terzo libro. Ma chi si ricorda del secondo? Nessuno...

Roberto Saviano

La prossima opera del paladino della sinistra si chiamerà "Cocaina". E pubblica negli Usa...

Nicoletta Orlandi Posti
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  Quello che manca a Roberto Saviano è la fantasia. Non poteva trovare un altro nome per il suo nuovo libro? No. Si chiamerà "Cocaina" come il volume che nel 1921 l'editore Sonzogno diede a un'opera di Pittigrilli, lo pseudonimo dietro il quale si nascondeva lo scrittore torinese Dino Segre collaboratore dell'Ovra durante il fascismo. A rivelarlo è il sito di Dagospia che racconta come per l'autore di Gomorra questa omonimia non rappresenti assolutamente un problema: non uscirà in Italia per conto di Mondadori o di un'altra casa editrice, ma in America dove uno dei più grandi editori ha trattato l'esclusiva per poi rivendere i diritti sul mercato italiano e internazionale. Di cosa parlerà il libro? Di narcotraffico. Durante il soggiorno newyorkese del dicembre scorso, Saviano ha raccolto dati sul dilagare fenomeno direttamente dalla polizia americana che lo hanno convinto come sia la dimensione più importante e pericolosa dell'economia internazionale. Un'anteprima di quello che sarà il contenuto del libro l'hanno avuta, a loro insaputa, gli spettatori di Fabio Fazio: dopo aver salutato a Zuccotti Park i manifestanti di Occupy Wall Street, appena rientrato in Italia è andato in tv a fare il suo monologo sul fenomeno del riciclaggio con tanto di citazioni sul coinvolgimento di banche primarie come Citibank e Wachovia che nel 2008 ha pagato una multa stratosferica per aver agevolato il riciclaggio del denaro proveniente dai narcotrafficanti. Secondo Dagospia ci sono tutti i presupposti perché "Cocaina" bissi, o magari superi, il successo di Gomorra, datato nel 2006. Tra i due volumi, però Saviano ha firmato un altro: si chiama "La bellezza e l'inferno" del 2009 (anche esso edito da Mondadori). Ma c'è qualcuno che lo ha letto?  

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