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Monti insulta Berlusconi:"Fu umiliato in Europa"

Andrea Tempestini
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  Lui giura che dopo il 2013 si ritirerà, ma il partito di Monti scalpita: i primi iscritti sono Giorgio Napolitano e Pier Ferdinando Casini, ma ad ingrossarlo ci sono pezzi di Pdl e Pd. A premere per un "raddoppio tecnico", inoltre, ci sono Bruxelles e i leader Ue, che chiedono garanzie per il futuro di Palazzo Chigi e vedono proprio in Monti l'uomo adatto per tenere a bada lo spread. Le pressioni per portare il premier a Palazzo Chigi sono molteplici, sempre più forti, e nonostante le dichiarazioni di facciata il Professore mira a bissare l'esperienza di governo. E lo si intuisce anche dalle dichiarazioni del Professore, interventuo all'Assmblea dell'Abi: "Il percorso di guerra dell'Italia - spiega -, se pur molto pacifica, non è finito. Ma si può ragionevolmente sperare, non so in quale mese del 2013 e chi sarà al Governo, di vedere i primi risultati di questa presa di coscienza collettiva da parte della società italiana". La campagna elettorale è iniziata. Silvio Berlusconi, ormai è quasi certo e lo ha confermato anche Angelino Alfano, si ricandiderà. Ed ecco che con tempismo a dir poco sospetto parte la bordata di Monti contro il Cavaliere: "Al G20 di Cannes, il mio predecessore, Berlusconi, fu sottoposto a pressioni sgradevolissime e, immagino, prossime all'umiliazione che sostanzialmente, nell'intenzione dei prementi, avrebbe portato l'Italia a cedere buona parte della sua sovranità e discrezionalità". "Percorso di guerra" - Il presidente del Consiglio ha proseguito, spiegando poi che l'Italia si è trovata ad affrontare un percorso "all'interno di un tunnel". E ancora ha ribadito: "E' stato un percorso di guerra verso una prospettiva, che non è lontana, di raccolta dei frutti di quanto seminato fino ad oggi". Secondo Monti si è trattato "di una guerra contro i diffusi pregiudizi sull'Italia, contro la diffusa e un po' cinica sottovalutazione di noi stessi che si è affermata a una superficiale esaltazione. Una guerra - ha aggiunto Monti - contro gli effetti iniziali di scelte passate". Una guerra che evidentemente il Professore vuole continuare a combattere in prima persona. Le "carezze" ai partiti - Nel suo intervento all'assemblea Abi, Monti divfende poi il suo operato: "Il governo ha inciso in modo pesante su "quello più nefasto degli aspetti strutturali dell'economia italiana, cioè meccanismi generatori di spesa pubblica che hanno prodotto nell'aggregato e nel disaggregato una serie di effetti perversi". Secondo il premier il Paese ha compiuto "progressi sul disavanzo pubblico per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013". Quindi la "carezza" ai partiti: "Credo che il Parlamento si ritenga adeguatamente valorizzato" nelle scelte del Governo. "I partiti - ha proseguito Monti - al di là di oscillazioni comprensibili si comportano in modo assolutamente responsabile. Credo e spero che questa visione strategica, in una fase drammatica che non dovrebbe uscire troppo rapidamente dalla nostra memoria e pur trovandosi i partiti in un rapporto con l'opinione pubblica difficilissimo e ingrato, possa considerarsi entrata strutturalmente nella vita politica italiana per poter guardare con serenità all'evolversi della vita democratica e come prospettiva per il governo che verrà dopo le prossime elezioni".  

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