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METODO BSD EVOLUTION

Cosa differenzia il metodo BSD Evolution dagli altri sistemi di difesa personale?

Andrea Bisaschi
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Cosa si intende per difesa personale? La difesa che si oppone a un'aggressione per proteggere la propria persona. La sicurezza personale invece riguarda anche la fase precedente, ovvero la previsione, la prevenzione e la percezione del rischio. Ma andiamo per ordine. Che cosa cerca un'aggressore? Come nel mondo animale il predatore cerca la preda facile da cacciare, allo stesso modo, l'aggressore cercherà la vittima in base alla sua apparente vulnerabilità.  Come si manifesta la vulnerabilità di una preda? Principalmente la postura, l'andatura, la gestione degli spazi, l'atteggiamento, lo sguardo poco attento e poco vigile, sono gli indicatori più evidenti. Nel metodo BSD Evolution si parte proprio da qui. Prima di lavorare su tecniche marziali, si inizia con esercizi studiati ad hoc per migliorare il vostro comportamento nell'ambiente per apparire meno vulnerabili ad uno sguardo attento. Diventa poi necessario conoscere la dinamica delle aggressioni, quella che nel linguaggio specialistico viene definita previsione del rischio. Quest'ultima vi permette di sapere cosa osservare per riconoscere i pre indicators incident (indicatori di un possibile incidente/scontro/reato), ovvero quelle anomalie, rispetto alla situazione standard, che devono immediatamente farvi alzare le antenne. A questo punto si inizia a lavorare sulla prevenzione del rischio: quelle strategie comportamentali che vi permettono di diminuire la probabilità di rischio, tendente allo zero. Come? Il predatore cerca la situazione propizia per cacciare la preda perfetta: persona sola, buio e possibilmente nessun testimone. Questi fattori vengono definiti amplificatori di vulnerabilità ambientale. Sapendo ciò, dovete cercare di non farvi trovare in questi scenari di rischio, ma nel caso in cui foste obbligati a trovarvi in situazioni simili, dovrete attivare i vostri radar sensoriali (percezione del rischio) vista e udito primariamente, senza tralasciare quello che in gergo comune viene definito sesto senso quella sensazione viscerale, intuitiva, che tutti abbiamo. Con la supremazia assoluta della razionalità abbiamo occultato quasi completamente l'intuito viscerale, purtroppo però, la parte cognitiva in situazioni di pericolo non può aiutarci, perchè è troppo lenta. Se ad esempio state per salire in ascensore e di fianco a voi si posizionasse un individuo che a pelle non vi ispira particolare fiducia, non sentitevi a disagio nel dire: " Prego vada pure, sto aspettando una persona". Non è maleducazione, non è pregiudizio, non significa essere paurosi; se parliamo di sicurezza personale questa si chiama prevenzione del rischio ed è sempre meglio eccedere in un falso positivo, ovvero sbagliarsi per eccesso di precauzione, che per difetto. Dopo aver trattato questi punti fondamentali, si passa all'acquisizione delle tecniche di mediazione del conflitto ovvero la capacità di negoziazione, nel caso in cui la parte preventiva non avesse funzionato. In questo modulo si lavora tantissimo con i giochi di ruolo (role playing), con le simulazioni in modo che ognuno possa provare in prima persona le sensazioni che si provano durante un conflitto verbale acceso. Queste esercitazioni hanno una duplice importanza: primariamente perchè proiettano l'individuo in un contesto che forse non ha mai provato e quindi causeranno reazioni di disagio, ansia, vergogna; emozioni che in un conflitto si provano sempre. Secondariamente, permettono un acclimatamento allo stress (una azione che crea stress, ripetuta nel tempo crea sempre meno stress) e creano un precedente, che verrà ripescato in maniera non volontaria dal vostro cervello, nel caso in cui, in futuro vi trovaste in situazioni simili. Eseguendo la simulazione con un esito finale positivo, il vostro cervello terrà in memoria questa esperienza come valida ed efficace e la tirerà fuori all'occorrenza in modo automatico, permettendo di agire in modo giusto, come ricorda avere funzionato in passato. Strettamente connesso alla capacità di negoziazione, si colloca la gestione delle emozioni che nel metodo BSD Evolution abbiamo chiamato super paura, proprio perchè la paura, se gestita correttamente, può diventare una grande risorsa a vostra disposizione, che può aumentare le prestazioni mentali e fisiche. Al contrario non gestita può portare al blocco, al panico, a quello che viene definito freezing. In questo protocollo si lavora in maniera pratica con esercizi collaudati per gestire gli effetti collaterali negativi della paura. Dopo questa parte si inizia ad allenare gli allievi sulle capacità coordinative di base, specifiche e sulle capacità condizionali. Eseguire qualsiasi tecnica, senza aver sviluppato e potenziato queste capacità è come pretendere che una Ferrari abbia prestazioni eclatanti senza avere cavalli di potenza nel motore. Questo concetto purtroppo, i neofiti faticano molto a comprenderlo, anche grazie ai venditori di illusioni, che si definiscono istruttori di difesa personale ma in realtà sono i veri distruttori della difesa personale, che hanno fatto solo disinformazione facendo credere ai loro ingenui allievi che sarebbero diventati invincibili dopo avere assimilato alcune tecniche avanzate. Nel metodo BSD Evolution solo dopo aver migliorato le capacità coordinative e condizionali, si inizierà a lavorare sulle tattiche e tecniche di auto protezione e acquisite queste, se una persona vorrà approfondire l'argomento combattimento passerà alle tecniche di difesa personale. Coach Andrea Bisaschi [email protected]

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