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Migranti: Padova, la Diocesi prima dice no ma poi apre le porte della chiesa (2)

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(AdnKronos) - (Adnkronos) - "I fatti di questi giorni dimostrano tutta la fragilità delle macroaccoglienze - sottolinea la Diocesi di Padova - Un'accoglienza dignitosa può realizzarsi, infatti, in maniera virtuosa se istituzioni, politica, realtà ecclesiali e società civile operano ognuno per le responsabilità proprie. Da parte sua la Chiesa di Padova rispetto alle macroaccoglienze sta da tempo collaborando con le istituzioni affinché queste situazioni vengano superate a favore di soluzioni più dignitose". "Questa volta, dopo lunghe ore di dialogo e trattative, siamo, nostro malgrado, costretti dalle circostanze e dal contesto a dire no e a non aprire le porte, anche perché a questo gruppo di giovani è comunque data la possibilità di tornare a dormire a Cona. In ogni caso si sta facendo il possibile per ristorarli al di fuori delle strutture parrocchiali e sono stati aperti i servizi igienici del patronato, ma non può passare l'idea che forzare la mano e porsi al di fuori delle regole sia la soluzione a un problema che ha contorni di complessità enormi e che chiede l'intervento delle istituzioni prima di tutto", spiegava la Diocesi di Padova. "È una scelta per noi dolorosissima, che abbiamo comunque condiviso con l'amministrazione comunale e che abbiamo fatto pensando anche alle altre centinaia di persone che sono nelle basi. Quanto sta accadendo in queste ore sottolinea anche l'inadeguatezza di queste modalità di protesta, che rischiano di amplificare i problemi e la situazione dei richiedenti asilo", concludeva. Dopo lunghe contrattazioni però, la Diocesi ha poi deciso di concedere un locale per la notte: "Nelle ultime ore per ragioni meramente umanitarie i giovani richiedenti asilo sono stati ospitati per la notte in un locale della parrocchia di Piove di Sacco", si legge nell'ultima nota diffusa ieri a tarda serata.

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