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Milano Bicocca, così rinasce un quartiere

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Milano, 21 nov. (AdnKronos) - La rinascita di un quartiere grazie a uno dei più importanti progetti di riqualificazione urbana in Italia e in Europa: è quanto avviene da 20 anni intorno all'Università degli Studi di Milano-Bicocca, fulcro di una felice transizione post-industriale che si basa su ricerca e didattica di qualità, ma fa anche leva sulla presenza di enti e aziende di rilievo internazionale e sulla terza missione dell'Ateneo: restituire servizi e una parte della città ai cittadini. L'ultima struttura inaugurata dall'Università di Milano-Bicocca a dicembre 2016 è la residenza di Breme Forno, 44 posti letto, realizzata grazie a un accordo fra l'Ateneo e il Comune di Cinisello Balsamo, ma il piano di sviluppo edilizio prevede anche strutture dedicate a cultura e sport. I posti per gli studenti diventeranno 1.500 entro i prossimi cinque anni: da Cinisello Balsamo al Bicocca Stadium, ecco come crescerà il Campus. Il piano di sviluppo dell'Ateneo prevede di arrivare in pochi anni a 1.500 posti letto ed è già stata superata quota 700. Si consolida così un ambizioso progetto di crescita del Campus Milano-Bicocca per offrire più strutture e servizi agli studenti, grazie ad uno sviluppo edilizio che rappresenta un modello virtuoso di collaborazione fra enti pubblici e un importante intervento di riqualificazione urbana: nuovi spazi dell'Università che si aprono alla città. Il piano di sviluppo prevede altre residenze attualmente in fase di completamento, per un totale di oltre 400 nuovi posti letto: 156 nell'edificio U42 di via Comasina, 132 nell'edificio U52 di via Bernardino da Novate e 141 nell'edificio U32 di via Demostene, che entrerà in funzione nel 2018. Ad esse si aggiungerà dopo il 2020 una residenza in piazza dell'Ateneo Nuovo, nell'edificio U10, per altri 104 posti letto. L'Università, inoltre, ha recentemente acquisito una struttura di proprietà regionale in via Gustavo Modena e sta progettando una nuova residenza da circa 160 posti presso il Polo Biomedico di Monza. Questo programma di sviluppo consentirà all'Ateneo di disporre dello standard essenziale in tema di residenzialità, con una particolare attenzione per il diritto allo studio. Il futuro dell'Università di Milano-Bicocca è fortemente legato al territorio nel quale si insedia e a quello che viene ormai riconosciuto come Distretto Bicocca: una rete di istituzioni e aziende che mira a diventare un polo di centralità per l'area nord della Città metropolitana di Milano. Gli interventi di sviluppo previsti per i prossimi anni, infatti, puntano a consolidare il polo universitario – insieme a quello di Monza – al fine di ottenere ricadute positive non solo sulle due missioni principali dell'Ateneo, ossia la didattica e la ricerca, ma anche sulla cosiddetta terza missione, a favore di tutti i soggetti che vivono il tessuto urbano. Il Comune di Milano ha affidato all'Università Bicocca la struttura di piazza dei Daini che ospita la nuova Scuola dell'infanzia. L'edificio è stato consegnato da Palazzo Marino all'Università degli Studi di Milano-Bicocca, che ne ha assunto la gestione. La scuola ha la supervisione scientifica del Dipartimento di Scienze umane per la formazione “Riccardo Massa”, che coordina già il Nido Bambini Bicocca, aperto dall'Ateneo nel 2006. Nell'ambito del progetto sul Bicocca Stadium (ex Pro Patria Milano), oltre al rifacimento della pista di atletica, delle tribune e degli spogliatoi, è prevista la realizzazione di un centro polifunzionale principalmente dedicato alla fisiologia dello sport e alla riabilitazione, con l'intento di favorire l'utilizzo della struttura anche da parte delle persone con disabilità, e di un secondo edificio da destinarsi a centro di aggregazione universitaria, di cultura del tempo libero e a servizi di ristorazione. Il centro sportivo sorge fra viale Sarca e viale Fulvio Testi, nel quartiere Bicocca, e l'obiettivo è quello di creare un vero e proprio Campus sportivo universitario che si affianchi alle strutture sportive già presenti nell'Ateneo e sia aperto non solo agli studenti ma anche ai residenti. Passa anche dalla riconversione della ex centrale a idrogeno il rilancio del quartiere Bicocca: l'Ateneo ha infatti acquisito l'edificio da A2A con l'obiettivo di trasformarlo in una struttura in grado di ospitare laboratori come quello di criogenia e varie attrezzature del Dipartimento di Fisica che necessitano di ampi spazi. Per l'adattamento è già disponibile un primo finanziamento di quasi 2 milioni di euro per quest'anno e il prossimo: una mossa importante per contribuire alla riqualificazione dell'area circostante via Boschi – Di Stefano, via Figini e via Venosta. L'Ateneo ha inoltre portato a compimento il restauro della Torre Breda in viale Sarca, edificio U36, la torre piezometrica alta 45 metri che si trova all'angolo con via Chiese. L'edificio, simbolo della Milano industriale, aveva la funzione di serbatoio idraulico sulla linea dell'acquedotto. Da tempo in disuso, nel 2003 è stato concesso in uso all'Università di Milano-Bicocca. La torre e l'area circostante possono essere utilizzati dall'Ateneo come “laboratorio all'aperto” per i rilievi sulla qualità dell'aria, dell'acqua e sull'inquinamento acustico condotti dal Dipartimento di Scienze dell'Ambiente e della Terra. Avendo recuperato anche l'edificio di due piani accanto alla torre, sarà possibile inaugurare un'aula da 72 posti al piano seminterrato e una sala multifunzionale per incontri e conferenze al primo piano.

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