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Mafia: ex procuratore Agueci, troppo spazio a morte Riina, rischio divismo

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Palermo, 22 nov. (AdnKronos) - "La morte di Riina? Si è raccontata in un modo esasperato. E' vero che ignorare la notizia era impossibile ma tra il raccontarla e darle l'esaltazione che ha avuto sui media c'è una robusta via di mezzo". A dirlo all'Adnkronos è Leonardo Agueci, ex procuratore aggiunto di Palermo, nel giorno in cui la salma del capo dei capi, Totò Riina, è stata tumulata nel cimitero di Corleone, nel Palermitano. In un camposanto off limits, presidiato dalle forze dell'ordine e assediato da giornalisti e troupe televisive è terminato l'ultimo viaggio del padrino corleonese, partito dall'ospedale di Parma e giunto in Sicilia dopo un lungo viaggio via terra e via mare. "Non dobbiamo dimenticare che il 'potere' di Riina è coinciso con un periodo di stragi cruente - aggiunge -, era un uomo dalla ferocia senza limiti. Finita la sua potenza è finito lo stragismo, questo è un dato di fatto. Esaltarlo come un eroe negativo, dando a lui e ai suoi familiari, quasi un'impronta di divismo è stato un po' eccessivo". "Sgradevole" per l'ex magistrato antimafia della Procura di Palermo, ad esempio, è stata l'immagine della figlia di Riina assediata dai cronisti. "C'è stata troppa esaltazione del personaggio - conclude Agueci - anche perché se si guarda la scena senza conoscere l'identità dei personaggi coinvolti le simpatie sono tutte per lei".

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