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Processo trattativa verso la conclusione, domani al via la requisitoria

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Palermo, 13 dic. (AdnKronos) - Si avvia verso la conclusione il processo sulla cosiddetta 'trattativa' tra Stato e mafia, che si celebra davanti alla Corte d'Assise di Palermo, presieduta da Alfredo Montalto. Domani, dopo 201 udienze, è prevista la chiusura dell'istruttoria dibattimentale, mentre il Presidente scioglierà le ultime riserve sulle richieste delle parti, ancora pendenti. Subito dopo il più giovane dei pm dell'accusa, Roberto Tartaglia, inizierà la requisitoria. Sono circa dieci le udienze previste per terminare la requisitoria. Si alterneranno, dopo Tartaglia, anche i pm Nino Di Matteo, Vittorio Teresi e Francesco Del Bene, che rappresentano l'accusa. Sono passati cinque anni dalla prima udienza del processo più volte finito nell'occhio del ciclone. Era il 29 ottobre del 2012, quando, davanti all'aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo, si presentarono i pm dell'accusa, compreso Antonio Ingroia, che allora era Procuratore aggiunto di Palermo. Ma fu pm solo per poco perché il mese successivo volò in Guatemala per ricoprire un ruolo su incarico dell'Onu. Sul banco degli imputati siedono dieci imputati, quattro sono appartenenti a Cosa Nostra, tra cui il Capo dei capi Salvatore Riina, che nel frattempo è deceduto ma che risulta ancora alla sbarra, e poi Giovanni Brusca, Leoluca Bagarella, Antonino Cinà. Imputati anche quattro rappresentanti delle istituzioni, cioè Antonio Subranni, Mario Mori, Giuseppe De Donno, Marcello Dell'Utri, accusati di violenza a Corpo politico, amministrativo o giudiziario. Massimo Ciancimino è invece imputato per concorso esterno in associazione mafiosa e calunnia nei confronti di Giovanni De Gennaro, mentre Nicola Mancino è accusato di falsa testimonianza. Le posizioni di Calogero Mannino e di Bernardo Provenzano, nel frattempo deceduto, furono stralciate.

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