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Animali: allarme cani avvelenati a Lampedusa (2)

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(AdnKronos) - Il primo cane, chiamato da tutti 'Faro' perché si aggirava sempre nei pressi del faro di Lampedusa, era stato trovato ancora vivo e preso in custodia dai soliti 'canari', "ma nessun veterinario era sull'isola - racconta sconsolata Eletta - hanno cercato di salvarlo ma non ci sono riusciti". Che aggiunge: "Non potevano tenerlo morto in casa e l'hanno dovuto sotterrare. Purtroppo sulla questione animali sta calando il silenzio, e noi siamo preoccupati". "Avevamo fatto grossi passi avanti adesso stiamo ripiombando nel nulla - sottolinea ancora Eletta Cirillo - Noi amanti dei cani siamo visti solo come rompiscatole e non sono state prese neanche posizioni di condanna per l'accaduto. Se si continua così la violenza sarà tollerata". Secondo Pietro Bartolo, il medico responsabile della Guardia medica e anche candidato al Senato per 'Liberi e Uguali' di Pietro Grasso, "non si tratta di avvelenamenti volontari" ma forse "i cani hanno inghiottito le esche velenose sistemate per i topi". "Si sta cercando di eliminare le esche messe per i topi - dice ancora Bartolo all'Adnkronos - Purtroppo è successo, condanniamo una cosa del genere se fatta davvero con dolo, ma non credo affatto". Anche l'Asp di Palermo, competente per la sanità a Lampedusa, prende posizione: "A noi risultano due cani morti - dicono dall'Asp - che sono già stati seppelliti. Non c'è la certezza che siano stati avvelenati ma solo il sospetto". E annuncia: "Presto nostri veterinari saranno sull'isola, come avviene periodicamente, per proseguire nelle attività di prevenzione del randagismo a Lampedusa: microchippatura e sterilizzazione e del randagismo felino a Linosa". E fa sapere: "In caso di eventuali ulteriori casi, si provvederà a trasportare la "carcassa" del cane all'Istituto Zooprofilattico che è l'unico centro nel quale è possibile fare indagini per valutare se il cane è stato avvelenato e con che tipo di veleno".

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