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Mafia: Odg Sicilia, sentenza Rostagno lascia amaro in bocca, verità ancora lontana

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Palermo, 19 feb. (AdnKronos) - "Le sentenze si rispettano, ma quando vedi che dopo 30 anni si stenta ad ottenere piena verità e giustizia resta l'amaro in bocca. C'è comunque una certezza: a uccidere Mauro Rostagno è stata la mafia perché l'impianto accusatorio è stato confermato, ma ancora non sappiamo chi lo ha assassinato". Così il presidente dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia Giulio Francese ha commentato la sentenza della Corte di Appello di Palermo sull'omicidio Rostagno, il sociologo e giornalista torinese assassinato il 26 settembre del 1988 a Valderice, in provincia di Trapani. I giudici hanno confermato l'ergastolo per il boss Vincenzo Virga, accusato di essere il mandante dell'omicidio, e assolto Vito Mazzara, considerato il presunto killer e condannato in primo grado all'ergastolo. L'Ordine dei giornalisti di Sicilia si era costituito parte civile. I giudici hanno inoltre confermato che, come stabilito in primo grado, il giornalista-sociologo venne eliminato perché, anche attraverso gli schermi della tv privata Rtc, aveva puntato i riflettori sugli interessi di Cosa nostra nel trapanese. "Aspettiamo di conoscere le motivazioni della sentenza per capire meglio - ha aggiunto Francese - Dopo 30 anni non si è ancora riusciti a fare piena luce. Ho abbracciato forte, in aula, anche a nome dei giornalisti siciliani, i familiari di Mauro, la cui sofferenza, dopo così tanto tempo di attesa per avere giustizia, continua. Capisco la loro delusione ma sono certo che continueranno a lottare per arrivare alla verità su questo delitto e l'Odg sarà al loro fianco, nel ricordo di Mauro, il cui coraggio, impegno professionale e passione civile continuano a essere un esempio per i giornalisti".

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