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Mafia: legale Dell'Utri, nome Berlusconi in intercettazioni partorito da fantasia pm

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Palermo, 23 mar. (AdnKronos) - "Il nome di Silvio Berlusconi" nelle intercettazioni tra il boss mafioso Giuseppe Graviano e il codetenuto Umberto Adinolfi "è il parto della fantasia sia del consulente del pm che del perito della Corte d'assise, come è stato dimostrato in maniera inconfutabile dai nostri consulenti della difesa". Lo ha detto l'avvocato Giuseppe Di Peri, legale dell'ex senatore Marcello Dell'Utri, parlando nell'arringa difensiva delle intercettazioni captate dalla Procura in carcere del boss. Secondo i consulenti di pm e della Corte d'assise in una conversazione del 10 aprile 2016 sarebbe stata pronunciata da Graviano la parola 'Berlusca' e la frase: "Mi ha chiesto questa cortesia...". Ma per la difesa di Dell'Utri non è così. "Non c'è né la parola 'Berlu', né la parola 'Berlusca' né B né niente - dice Di Peri - Il consulente si è innamorato di una tesi che lo ha portato a sentire quello che non viene detto, nello stesso errore è caduto il perito suggestionato dall'elaborato del pm. Quando vuoi sentire un nome che non esiste finisce che poi lo stenti. Restituiamo finalmente la verità". E oggi lo ha ribadito. Il consulente, Alberto Giorgio, dopo avere eseguito una nuova perizia "con lo spettrogramma, ha potuto constatare che la parola 'Berlusca' o 'Berllusconi' "non è mai stata pronunciata", aveva detto il legale in aula quando aveva presentato le conclusioni del suo consulente. Non solo, Graviano, secondo il legale sapeva di essere intercettato.

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