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Mafia: pm, Messina Denaro usa criterio dinastico per i vertici di Cosa nostra

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Palermo, 19 apr. (AdnKronos) - Al fine di "assicurarsi il costante controllo delle attività illecite e dei relativi proventi economici, Matteo Messina Denaro ha privilegiato, nella scelta dei soggetti da porre al comando dell'organizzazione mafiosa, il criterio “dinastico”, individuando sempre persone appartenenti alla propria cerchia familiare, affinché il vincolo “mafioso” coincidesse pienamente con il vincolo di sangue. Così, negli ultimi anni, sono stati progressivamente tratti in arresto e poi condannati alcuni dei più stretti congiunti del latitante". E' quanto dicono gli inquirenti che hanno coordinato l'inchiesta 'Anno zero' che oggi ha portato al fermo di 21 persone, considerate vicine al boss latitante Matteo Messina Denaro. "Prima il cognato Filippo Guttadauro, poi il fratello Salvatore Messina Denaro, quindi il cognato Vincenzo Panicola e il cugino Giovanni Filardo, poi ancora il cugino acquisito Lorenzo Cimarosa, la sorella Patrizia Messina Denaro, il nipote Francesco Guttadauro ed il nipote Luca Bellomo - dicono ancora i pm - ll provvedimento si inserisce - quasi idealmente - in questa progressiva e costante azione repressiva sviluppatasi negli ultimi anni: la naturale prosecuzione dell'attività di indagine, che ha impegnato e impegna, con il coordinamento costante di quest'Ufficio, organi delle varie forze di polizia, ha consentito oggi di assemblare, con particolare riferimento alle famiglie mafiose di Castelvetrano, Partanna, Campobello di Mazara e Mazara del Vallo, un quadro aggiornato e dai contorni ben stagliati, idoneo a individuare chi, in ragione dei numerosi arresti e condanne riportate dai vecchi uomini d'onore, fa oggi parte del sodalizio mafioso e chi, anche in ragione del vincolo familiare con il capo di Cosa nostra trapanese, ne ha assunto in quei territori la guida e la direzione strategica".

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