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Ristorazione sempre meno italiana. 21mila imprese di proprietà straniera

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Milano, 18 ago. (Labitalia) - Sono oltre 21 mila le imprese di ristorazione che in Italia sono proprietà di stranieri. E crescono del 7,2% in un anno e del 44,7% in cinque. Milano con 2.886 attività concentra la percentuale maggiore di ristoranti stranieri in Italia (13,7%), seguita da Roma con 2.218 imprese (10,6%), Torino (1.184, 5,6%), Brescia (690, 3,3%) e Bologna (642, 3,1%). Emerge da un'elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati del registro imprese al terzo trimestre 2016, 2015 e 2011 relativi alle sedi di impresa e, per le nazionalità, ai titolari di impresa individuale nati all'estero. Milano è anche il territorio dove le imprese straniere pesano di più sul settore, sono ormai il 39,4%. Sopra il 30% anche Prato (31,3%) e Monza (30,6%). In un anno crescono soprattutto Sondrio (+36,8%), Catania (+23,7%) e Rieti (+19%), in cinque anni Rieti (+92,3%), La Spezia (+81,3%) e Pisa (+74,4%). In Lombardia, in particolare, nel 2016 sono circa 6 mila tra ristoranti e asporto, +7,4% rispetto al 2015 e +50,7% rispetto al 2011 contro una crescita delle imprese di titolari italiani del +2,1% in un anno e +8% in cinque. E il peso dei ristoranti stranieri sul settore cresce, erano il 22% nel 2011, sono il 28,5% nel 2016. Quasi la metà (2.886 imprese) degli stranieri che fanno ristorazione in regione sono a Milano dove pesano ormai il 39% sul settore. Vengono poi Brescia con 690 attività, Bergamo con 465 e Monza e Brianza con 410. Dal 2015 crescono soprattutto Sondrio, +36,8%, e Mantova, +18,2%. Sono gli egiziani i primi nella ristorazione straniera, pesano il 40% di tutti i ristoratori stranieri a Milano e in Lombardia e il 19% in Italia, seguiti dai cinesi. Terzi a Milano e in Lombardia sono i ristoratori nati in Turchia, in Italia i pakistani.

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