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Italiani sempre più lontani dall'Europa, il partito anti-euro sale al 25%

Con la crisi economica la fiducia nell'Ue è crollata al 36 per cento

Eliana Giusto
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Gli italiani sono sempre meno europeisti. Sarà perché l'euro ha peggiorato la qualità della vita e perché l'Unione tutto sembra tranne che unita, sta di fatto che il partito anti euro è salito al 25 per cento. I dati, riportati oggi da Repubblica, parlano chiaro. L'indice di fiducia nell'Unione europea in Italia è fra i più bassi d'Europa: dal 57 per cento del 2000, alla vigilia dell'euro, è sceso al 52 per cento nel 2006 ed è crollato negli ultimi due anni in seguito alla crisi economica e finanziaria globale. Tanto che oggi siamo al 36 per cento di gradimento. L'euroscetticismo si registra principalmente tra gli elettori di Lega e Fli in primis, ma anche nel Pdl, nell'Italia dei Valori e nel Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo. Più europeisti gli elettori del Pd e dell'Udc.    Ma al di là del proprio orientamento politico, secondo il sondaggio Demos, il 39% degli elettori italiani ritiene che l'euro abbia peggiorato la propria vita, solo il 13% che l'abbia migliorata. Il 47 per cento però pensa che si tratti di un male necessrio. Stesso discorso per l'Unione europea. Il partito anti-Ue infatti sale al 25%. Una percentuale considerevole ma comunque inferiore a quelli che pensano che le cose andrebbero peggio se non ci fosse.

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