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Spread chiude a 352. Borsa, Milano perde il 2,20%

La risposta dei mercati alle prossime dimissioni del Professore: Milano lascia il 2,2%, maglia nera in Europa. Madrid teme il contagio

Lucia Esposito
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  La tirannia dei mercati riprende a marciare. Non sono bastati sabato e domenica per "digerire" le dimissioni di Mario Monti. Come da previsioni, la reazione di Borse e spread al prossimo passo indietro del Professore - che proprio Borse e spread, con l'aggiunta di Napolitano ed Europa, ci imposero - è stata più che negativa. Mettiamoci anche il ritorno in campo dello "spauracchio" Silvio Berlusconi, e il risultato è il seguente: a Piazza Affari va la maglia nera d'Europa, con il paniere principale Ftse Mib in calo del 2,20% e il complessivo All Share del 2,01 per cento. Pessime notizie anche dal fronte dello spread: il differenziale tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni è volato sopra i 360 punti, rispetto ai 323 della chiusura di venerdì (chiusura a 352). Per il consueto effetto-domino, paga anche la Spagna, il cui spread Bonos-Btp è salito da 416 a 431 punti base.  In Borsa - A Piazza Affari la giornata è stata dura fin dalle prime battute. Nelle fasi finali della seduta Milano ha limato il ribasso, che in alcuni momenti della giornata era arrivato ai 3,5 punti percentuali. Le vendite si sono concentrate sul settore bancario ed assicurativo: sono loro i primi investitori in titoli di Stato, e scontano l'impennata dello spread, che pesa in negativo sul conto economico. Nel resto del Vecchio Continente, invariate Londra, Parigi e Francoforte.  Lo spread - Lo spread Btp-Bund, dopo aver raggiunto come massimo di giornata i 363 punti base, ha chiuso una seduta tesissima a 352 punti base, segnando un netto allargamento rispetto ai 323 punti di apertura. Il rendimento dei titoli decennali del Tesoro italiano si attesta al 4,82 per cento. Il clima di incertezza politica si è ripercosso pesantemente sui nostri titoli di Stato: lo spread è salito di oltre 70 punti base rispetto ai minimi raggiunti la scorsa settimana, quando per qualche ora si affacciò anche al di sotto dei 300 punti base. Le reazioni - A livello internazionale è palpabile la preoccupazione per la crisi politica e per il dopo-Monti. Come dimostra la reazione dei Bonos, la Spagna è la prima che teme l'effetto contagio."Le incertezze in Italia hanno effetti contagiosi sulla Spagna", sostiene il ministro dell'Economia spagnolo, Luis de Guindos, il quale assicura poi "che il governo iberico non intende assumere misure di austerità aggiuntive e rifletterà sulla possibile richiesta di nuovi aiuti. Berlino al contrario non si aspetta effetti destabilizzanti dalle annunciate dimissioni di Monti e ritiene che l'Italia manterrà i suoi impegni. "Non ci aspettiamo - afferma il portavoce del ministro Wolfgang Schaeuble - nessun effetto destabilizzante e ci aspettiamo che l'Italia mantenga gli impegni presi con l'Europa e tenga il passo con le riforme".  Merkel promuove Monti - La cancelliera tedesca, Angela Merkel, promuove l'operato di Monti. Merkel "ha sempre lavorato bene" con Mario Monti, riferisce il portavoce, Georg Streiter, il quale si trincera dietro a un "no comment" a chi gli chiede cosa pensa degli sviluppi della situazione in Italia e della candidatura di Silvio Berlusconi.  L'Europa lancia un avvertimento: "Abbiamo bisogno di un'Italia forte e stabile". Il messaggio è del presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, che in un'intervista a Sky Tg24 parla anche del premier italiano che, a suo dire, ha dato "un grande contributo al dialogo europeo". Parole di apprezzamento arrivano anche dal presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy, secondo il quale Monti è stato "decisivo per la stabilità dell'Eurozona" e "non c'è alternativa" alle politiche messe in atto da questo governo. 

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