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Legge di Stabilità, Regioni: più Irpef e Irap

Per le Regioni salta la possibilità di esentare dal pagamento di una parte delle addizionali i redditi bassi. E non solo: potranno aumentare tutte e due le imposte

Andrea Tempestini
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  L'ultimo step del governo, la legge di Stabilità, è al Senato per il voto finale. Quindi si sposterà alla Camera per l'ultima conta, e dopo Mario Monti rassegnerà le sue dimissioni. Quello del dl stabilità è stato un parto difficile: il provvedimento, infatti, è stato preso d'assalto e contestato aspramente da tutti i partiti, nessuno escluso, della strana maggioranza. Il testo è stato modificato in più parti, e all'ultimo momento sono stati aggiunti i fondi per la Tav Torino-Lione, quelli per Finmeccanica, quelli per la Sla, per i policlinici universitari, per i maestri di sci e per il garante per l'infanzia. Tra le buone notizie, il fatto che salta l'obbligo degli pneumatici da neve in autostrada in caso di abbondanti precipitazioni (sarebbe stato l'ennesimo balzello del governo). La brutta sorpresa - Peccato però che a fronte di una buona notizia ce ne sia una ben peggiore: l'aumento delle tasse, almeno "in potenza". Il Senato, infatti, ha propeso per allentare alcuni vincoli fiscali ai quali sarebbero state sottoposte le Regioni nel 2013. L'aumento dell'addizionale Irpef sulle persone fisiche oltre lo 0,5% sarebbe stato possibile solo per quelle che non avessero anche aumentato l'Irap sulle imprese. E invece niente. Nel 2013, infatti, le Regioni potranno alzare entrambe le imposte. Sempre nel 2013 era prevista la possibilità per le Regioni di esentare dal pagamento di una parte delle addizionali - quella eccedente lo 0,5% - i redditi bassi, e di tener conto del quoziente familiare nel calcolo dell'imposta. Bene, dimenticatevi tutto ciò: se ne potrà riparlare soltanto nel 2015. Chi rischia - Le tasse, insomma, potrebbero aumentare ancora. Il rischio non sarebbe molto elevato poiché il tetto di spesa del Patto per le Regioni non consentirebbe agli enti locali di utilizzare il maggior gettito. Ma la possibilità c'è, e in Italia, quando c'è una via per aumentare la pressione fiscale, è difficile che non venga percorsa. In pericolo, soprattutto, ci sono i contribuenti di quelle Regioni che avranno la necessità di far quadrare i conti e di ridurre il disavanzo.  

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