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L'Ue bastona l'Italia: "Troppo debito e poca produttività"

simone cerroni
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L'Unione europea rimanda l'Italia: troppo debito, poca produttività e manovre insufficienti. La Commissione europea ha reso note questa mattina le valutazioni sui progressi compiuti dagli stati membri dell'Ue per far fronte agli squilibri macroeconomici. Lo squilibrio richiede uno “speciale monitoraggio” da parte dell'Ue che farà rapporto all'Eurogruppo sulle riforme italiane e a giugno “deciderà ulteriori passi”. L'Italia è nella zona rossa tracciata dalla Commissione, insieme a Croazia e Slovenia. Una bocciatura che risulta ancor più indigesta nel giorno in cui lo spread tocca un minimo da oltre tre anni e i rendimenti decennali dei Btp sfiorano il minimo storico toccato nell'agosto del 2005. Un segno questo che i funzionari di Bruxelles sono più duri da convincere, rispetto ai mercati. Un debito alle stelle - “L'Italia deve far fronte all'altissimo livello di debito pubblico e alla debole competitività – dice la commissione Affari economici di Bruxelles - Entrambe sono radicate nella flebile crescita della produttività e richiedono politiche urgenti. La necessità di un'azione decisa per ridurre il rischio di effetti perversi nel funzionamento dell'economia italiana e dell'intera Eurozona è particolarmente importante visto il peso dell'economia italiana”. Una sfida difficile - Sarà una sfida difficile per L'italia. La bocciatura è forte per la politica italiana, a prescindere da chi ha occupato i posti di governo negli ultimi tempi. Perché se l'Ue segnala “progressi nel 2013 in merito agli obiettivi di consolidamento fiscale”, aggiunge anche che “gli aggiustamenti del bilancio strutturale nel 2014 secondo le ultime previsioni sono insufficienti”. Insomma non proprio proprio tranquilla la vigilia del primo viaggio di Matteo Renzi a Bruxelles per il summit straordinario sull'Ucraina.

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