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Truffa derivati, assolti le banche e i manager

Lucia Esposito
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I giudici della Corte d'appello di Milano ribaltano la sentenza di primo grado con la quale quattro banche estere e nove loro funzionari erano stati condannati per truffa aggravata ai danni del Comune di Milano, in relazione ad operazioni su contratti derivati. In appello, le banche - Deutsche Bank, Ubs, Jp Morgan e Depfa Bank - sono state scagionate "perché il fatto non sussiste". Per loro l'accusa era quella di aver violato la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti. Con la sentenza di assoluzione pronunciata nei confronti delle banche estere e dei loro funzionari gli imputati per la presunta truffa aggravata ai danni del Comune di Milano attraverso i contratti derivati, la Corte d'Appello di Milano ha anche revocato la confisca stabilita in primo grado a loro carico che ammontava complessivamente a 89 milioni di euro. Cancellatà anche la sanzione di un milione di euro disposta in primo grado dal giudice Oscar Magi. La Corte d'appello ha guardato con serenità a questa vicenda e non ha potuto fare altro che evidenziare che "quella tra il Comune e le banche era una bella operazione finanziaria". Così l'avvocato Giuseppe Iannaccone, uno dei legali di Deutsche Bank, commenta la sentenza di assoluzione pronunciata nei confronti di quattro banche estere per la vicenda derivati. Dello stesso tenore, la riflessione dell'avvocato Guido Alleva, anch'egli nel pool difensivo dell'istituto di credito tedesco: "In questa vicenda il fatto non irrilevante è che il Comune di Milano ha incassato un importante vantaggio. Viene così dimostrato che questi contratti non erano meccanismi diretti a frodare l'ente. E' una sentenza che fa chiarezza e che poteva già essere pronunciata in primo grado"

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