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Carte di credito, tutti i costi e le possibilità per risparmiare

Andrea Tempestini
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Tempo di Pos, di pagamenti elettronici, di "meno contante possibile" nel nome della lotta all'evasione fiscale. Lo strumento principe, dunque - almeno nelle intenzioni - è la carta di credito. Che però ha dei costi, che malcelano una macroscopica contraddizione: mentre in Italia si predica la riduzione del contante, continuano a lievitare i costi per le targhette elettroniche. Lo spiega in un approfondito focus il Corriere Economia, che riporta dei calcoli effettuati in esclusiva dall'Università Bocconi. In primis - e in generale - i costi delle carte di credito, oltre ad essere alti, risultano poco trasparenti. Quindi qualche cifra: prelevare contante con la carta di credito costa oggi il 3,5% in commissioni, con un minima di 2,5 euro. Insomma, ogni 300 euro prelevati al bancomat ne paghiamo 10,5. Meglio non prelevare, dunque, con la carta di credito. Poi le cifre del canone medio annuo, salito a 33 euro rispetto ai 31,8 euro dell'anno precedente. Infine la commissione per le operazioni in valuta, stimabile in media attorno all'1,5 per cento. Commissione sulla benzina - A queste spese, si aggiunge un'altra brutta notizia: sta per tornare la commissione sulla benzina ai consumatori, cancellata due anni fa e che la legge ha stabilito potrà essere reintrodotta a fine mese (CartaSì, da par suo, ha fatto sapere che non la farà pagare). Viene reintrodotta su base volontaria, sui rifornimenti inferiori a 100 euro. Le commissioni pagate dai commercianti dovranno essere trasparenti - affisse ai muri - e variabili, per esempio per importi inferiori a 30 euro. A fronte della cattiva notizia, una buona: il regolamento della Commissione Ue, che deve però essere ancora approvato, limita le commissioni interbancarie (quelle che le banche che gestiscono i Pos versano alle società che emettono le carte) allo 0,3% di ogni transazione per le carte di credito e allo 0,2% per i Pagobancomat. L'infrastruttura - Altre informazioni riguardano l'infrastruttura: in Italia c'è, eccome. Siamo tra i Paesi che hanno in assoluto più sportelli automatici e terminali Pos. Secondo l'ultima relazione annuale di Bankitalia, infatti, se ne contavano 50,7 milioni nel 2012, una cifra in linea con Francia (58,5 milioni) e Spagna (56,3 milioni), giusto per fare due esempi. Eppure, nonostante l'infrastruttura, lo Stivale resta fanalino di coda per quel che riguarda l'utilizzo delle carte di pagamento: in media, ogni abitante effettua 31 operazioni all'anno con la targhetta, una cifra inferiore alla metà della media europea, pari a 72 transazioni. I costi delle carte - Dopo le informazioni di contesto, il Corriere Economia passa all'analisi dei conti, per individuare dove si può pagare di meno. Così emerge che il canone annuo, azzerato nelle banche online Ing Direct e Iw Bank e di soli 23 euro alle poste, tocca il massimo con gli 80 euro di American Express. Alte anche le carte dell'alta distribuzione - Carrefour e Auchan - con un canone di 40 euro. Unicredit e Credem, poi, hanno anche un costo ulteriore d'emissione pari a 10 e 5 euro. Per quel che concerne la commissione per l'anticipo del contante arriva quasi ovunque al 4% (soltanto Bpm l'ha abbassata al 3,5 per cento). Sempre per la commissione d'anticipo, Findomestic non fa pagare nulla mentre le due online applicano un prezzo fisso: 2 euro Ing Direct e 2,75 Iw Bank. Infine la commissione carburante (quella che fino ad adesso era consentita sopra i 100 euro di rifornimento), che solo quattro emittenti su 10 fanno pagare. Revolving - Un capitolo a sé è quello riservato alle famigerate carte di credito revolving, che permettono di rimborsare a rate gli acquisti. Anche per le politiche della Bce, scendono i tassi di interesse, che restano però stratosferici. Ma lo strumento continua ad essere emergenziale e piuttosto pericoloso: i tassi d'interesse partono dal 14-15% e arrivano fino al 24% (più del doppio rispetto ai prestiti personali). In media nell'ultimo anno il Taeg medio è calato al 20,54% rispetto al precedente 21,9 per cento. Tra le revolving, la più cara è quella American Express, con Taeg al 23,69%, poi Findomestic al 22,92% e Santander al 22,07 per cento. La revolving più conveniente è quella di Banca Sella, Taeg al 14,24%, poi Unicredit al 14,82% e quindi Fineco al 15 per cento. Alta morosità - Interessi altissimi, dunque, quelli delle revolving. Qualche esempio: se si acquista per 1.500 e si decide di pagare a rate di 100 euro l'una con Taeg 23,69% si rimborseranno 1.725 euro (in media 1.676 euro, il minimo possibile è di 1.630). Insomma l'uso della carte revolving ci sarà costato tra i 130 e i 225 euro. Su una ipotetica spesa di 3mila euro (cifra difficile da ottenere con le revolving) e rimborso di 250 euro al mese, pagheremo di interessi tra i 139 e i 295 euro. Tassi altissimi dovuti all'alto livello di rischio dello strumento: quasi in un caso su dieci i soldi prestati non vengono restituiti. Le carte rateali, infatti, hanno un tasso di sofferenza media nazionale pari al 9% contro il 2,4% delle carte a saldo.

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