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Cottarelli senza stipendio. Per questo lascia la spending review

Matteo Legnani
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Forse, come sostiene il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, non esiste alcun caso Cottarelli. Nel senso che le ragioni dell'addio del commissario alla spending review all'incarico sarebbero disgiunte da attriti con Matteo Renzi e il suo ministro del Tesoro. Secondo quanto riferisce il sito affariitalian.it, Cottarelli se ne andrebbe (anche) per questioni di soldi: quelli dello stipendio che ha fin qui percepito come incaricato della spending review. E che, secondo affariitaliani, sarebbe ormai prossimo a sparire. La ragione va ricercata nell'articolo 6 del decreto legge 90 dello scorso 24 giugno, intitolato “Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l'efficienza degli uffici giudiziari”: “A soggetti già lavoratori privati o pubblici collocati in quiescenza” - si legge nel dl - viene vietato di avere incarichi dirigenziali o direttivi o cariche in organi di governo delle amministrazioni di cui al primo periodo. Sono comunque consentiti gli incarichi e le cariche conferiti a titolo gratuito”. Cioè: i pensionati non potranno più prendere stipendi per le cariche pubbliche. Possono ricoprirle ma solo a titolo gratuito. Il punto è che Cottarelli percepisce già una pensione in quanto ex funzionario del Fondo monetario internazionale. Fino qui ha cumulato il reddito pensionistico con quello da Commissario. Adesso quest'ultimo gli verrebbe annullato.

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