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Inps, l'allarme di Vittorio Conti: "Per i giovani pensioni inferiori fino al 20%"

Giulio Bucchi
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Pensioni a fortissimo rischio per chi oggi ha 20 anni e inizia a lavorare. La previsione, facile, visti i conti dell'Inps e gli indicatori economici attuali, risulta comunque drammatica perché ad esprimerla è lo stesso Vittorio Conti, commissario straordinario dell'Istituto previdenziale italiano. "Il Pil ha un peso rilevante sulla pensione - ha spiegato Conti -. Se un giovane entra nel mercato del lavoro e vive in un contesto caratterizzato da un crescita di lungo periodo del Pil intorno allo 0,5% all'anno o vive in un contesto con una crescita del Pil dell'1,5% all'anno, le differenze saranno rilevanti sul piano della prestazione pensionistica. Nel primo caso avrà una pensione inferiore anche del 20% rispetto a quella che percepirebbe nel secondo caso". Più flessibilità in uscita - Anche considerati questi dati, spiega il commissario, si renderà inevitabile una riforma pensionistica all'insegna della flessibilità, consentendo per esempio come proposto dal ministro del Welfare Giuliano Poletti di scegliere quando andare in pensione una volta raggiunta una certa quota di contributi. "Con le varie riforme abbiamo innalzato l'età lavorativa - aggiunge Conti -, ed è stato un successo dal punto di vista della sostenibilità finanziaria; ora si tratta di rendere il sistema più flessibile, perché non tutti i lavoratori sono uguali. Ad esempio un minatore non può lavorare fino a 80 anni. In base alla contribuzione raggiunta si può decidere se andare avanti o meno".

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