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Tassa di successione: spuntano gli aumenti

Lucia Esposito
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Il governo deve trovare le coperture economiche. Deve reperire soldi. Ecco quindi che guarda alla tassa di successione e alla possibilità di aumentarla considerato che nel resto d'Europa tale imposta è molto più alta che in italia. Lo scopo - secondo quanto scrive il Sole 24 Ore - è di recuperare almeno un miliardo di euro alzando le aliquote e abbassando la franchigia. La decisione potrebbe essere presentata con la legge di stabilità entro il 15 ottobre.  Quanto si paga adesso  - La tassa di successione è un'imposta dovuta allo Stato per il trasferimento della proprietà o di altri beni avvenuta dopo la morte del proprietario o ad una sua donazione spontanea. Attualmente questa prevede una franchigia di un milione di euro, al di sotto della quale non viene effettuato alcun prelievo. Sopra questa soglia bisogna distinguere diverse aliquote a seconda del grado di parentela: 4%, per i benidevoluti a favore del coniuge e dei parenti in linea retta, (sopra 1 milione di euro);  6%, per i beni devoluti a favore di fratelli e sorelle, degli altri parenti finoal quarto grado e degli affini in linea retta, (sopra i 100mila euro);  8%, per i beni devoluti a favore di altri soggetti. Come può aumentare - Da quanto scrive il Sole 24 Ore, l'ipotesi a cui il governo lavora è quella dell'aumento delle aliquote e l'abbassamento della franchigia sopra a cui scattano i prelievi. La soglia di 1 milione di euro per gli eredi in linea retta potrebbe essere ridotta tra 200 e 300mila euro. E contestualmente, innalzate le aliquote dal 4 al 5% per gli eredi in linea retta, dal 6 all'8% per gli altri parenti e dall'8 al 10% per gli estranei.

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