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Tesoro, Lorenzo Codogno verso le dimissioni

Ignazio Stagno
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La manovra agita le acque del Tesoro. Dopo la lettera della Ue che chiede chiarimenti sulla Legge di Stabilità in via Xx settembre c'è chi è già pronto a dare le dimissioni. Si tratta di Lorenzo Codogno, veneto di 55 anni, un master di Finanza alla Syracuse University di New York, un passato in Bank of America a Londra, il presente al ministero del Tesoro, non vorrebbe più restare dov'è. Dal 2006 è dirigente generale di via XX Settembre, capo dell'analisi e della programmazione economia e finanziaria. Codogno è un uomo chiave. Lui è il dirigente che personalmente cura tutti i documenti con i quali il governo pianifica la Legge di stabilità, l'andamento dell'economia, quello del deficit e del debito pubblico. Ma le perplessità di Bruxelles hanno incrinato il rapporto tra Codogno e il governo presentando le dimissioni. Dimissioni - A più riprese Pier Carlo Padoan gli avrebbe chiesto di ritirarle e per ora il ministro dell'Economia sarebbe riuscito a far tornare sui suoi passi questo che da anni è uno dei personaggi chiave del Tesoro. Ieri sera, un portavoce del ministero dell'Economia ha comunque smentito che Codogno abbia mai chiesto di andarsene. Il suo è un ruolo chiave: è Codogno che, insieme alla dirigente generale Maria Cannata, parla agli investitori internazionali per convincerli a comprare i titoli del debito pubblico italiano. Ora Bruxelles non crede più alle televendite di Renzi e qualcuno ha già pensato di fare le valigie lasciando il premier ai suoi annunci. 

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