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Pensione, ecco di quanto si riduce con la tassa sul Tfr

Lucia Esposito
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Ieri sulla manovra di Matteo Renzi si è abbattuto l'allarme di Bankitalia specialmente per quanto riguarda la liquidazione in anticipo. Una vera e propria mazzata per le pensioni: l'anticipo di parte del Tfr, infatti, diventa un vero e proprio boomerang per l'assegno di indennità. Il governo infatti sta pensando di fare retromarcia almeno sull'aumento dell'aliquota sulle casse dei professionisti che con la finanziaria di Renzi passa dal 20% al 26%. Nessun cambiamento, invece, per quanto riguarda i rendimenti annui sui fondi pensioni la cui aliquota sale dall'11% al 20%.  Certo è che nel caso in cui i lavoratori abbiano deciso di conferire il loro Tfr alla previdenza integrativa, riceveranno una pesante batosta. La percentuale di dimagrimento dell'assegno integrativo dipende dal periodo di tempo in cui il dipendente ha versato le quote al fondo, dal rendimento reale del fondo:  il futuro pensionato potrà perdere fino all'undici per cento dell'assegno integrativo. La simulazione Il Giornale pubblica una tabella in cui fa una simulazione di come, in base allo stipendio e gli anni di iscrizione al fondo, diminuisce l'assegno. Una simulazione che è fatta su una retribuzione media di 50mila euro. E da cui risulta che dopo 35 anni, il Tfr netto maturato in un fondo pensione italiano dopo 15, 25 o 35 anni di permanenza del lavoratore, con una tassazione che dall'attuale 11% passa al 20% prevista dal ddl Stabilità, e un rendimento lordo annuo reale al 6%, si arrivano a perdere anche 37,225 euro: meno il 11,2%. Sempre dopo 35 anni, ma con un rendimento annuo del 4% si perdono 16mila euro. Se il rendimento del fondo è al 2%, il lavoratore perde 5.588 euro. La "perdita" cambia se si è iscritti al fondo da 15 anni: in questo caso con l'aumento della tassazione e un tasso di rendimento al 2% la perdita è di 814 euro, con il rendimento al 4% aumenta a 1.889 euro e arriva a 3.322 con l'aliquota al 6%.  

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