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Istat, nuovo record storico per la disoccupazione: vola al 13,3%

Gian Marco Crevatin
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Pessime notizie dal fronte occupazione: l'Istat rileva che il tasso dei disoccupati, aggiornato ad ottobre, balza al 13,2%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 1,0 punti a fronte del livello di un anno prima. Si tratta del record storico, sia considerando l'inizio delle serie storiche mensili (gennaio 2004), sia quelle trimestrali (1977). Il tasso di disoccupazione giovanile invece (15-24 anni) è pari a ottobre al 43,3%, in aumento di 0,6 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 1,9 punti nel confronto tendenziale. I disoccupati tra i 15 e i 24 anni in cerca di lavoro sono 708 mila, pari all'11,9% di popolazione in questa fascia d'età, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 0,7 punti su base annua. In aumento - I disoccupati aumentano, pari a 3,4 milioni, sono 90 mila unità in più (+2,7%) mentre rispetto a ottobre 2014 sono incrementati di 286 mila unità. Ai massimi storici il tasso di disoccupazione che ha toccato a ottobre il 13,2%, un livello mai registrato dall'inizio delle serie storiche (è in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 1,0 punti nei dodici mesi). Il tasso di occupazione, pari al 55,6%, diminuisce invece di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali mentre aumenta di 0,1 punti rispetto a dodici mesi prima. Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce dello 0,2% rispetto al mese precedente (-32 mila) e del 2,5% rispetto a dodici mesi prima (-365 mila). Il tasso di inattività si attesta al 35,7%, in diminuzione di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,8 punti su base annua. 400mila posti fissi in più - Buone nuove invece pare arrivino dai primi dati sulle Comunicazioni Obbligatorie relative al terzo trimestre del 2014. Cresce l'occupazione, quella fissa, con il posto a tempo indeterminato. "Un andamento positivo dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato, pari ad oltre 400 mila nuovi contratti, con un aumento tendenziale del 7,1% rispetto ad un anno prima", scrive dal ministero del Lavoro, Giuliano Poletti.

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