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Fare le pensioni ai figli. Ecco le quattro strade

Eliana Giusto
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I giovani di oggi possono praticamente dire addio alla pensione. Ci andranno dopo i settant'anni e prenderanno un assegno davvero magro. Il confronto fra la pensione che percepirà un cinquantenne e quella che prenderà un 25enne di oggi è inquietante. A fare il confronto fra i due vitalizi è il Corriere Economia. Primo: un venticinquenne potrà smettere di lavorare tra i 69 e i 73 anni. Suo padre, invece, andrà a riposo a 67-68 anni. Secondo: un giovane di oggi che andrà in pensione con un'ultima retribuzione pari 3 mila euro netti, avrà un vitalizio di 1.002 euro contro i 1.627 del padre. Per i lavoratori autonomi non cambierà l'età di pensionamento ma l'assegno scenderà da 1.386 a 832 euro. Insomma, il venticinquenne di oggi dovrà lavorare tre anni e sette mesi in più e l'assegno pensionistico rispetto a quello del genitore sarà ridotto fra il 38 e il 40 per cento. Le possibilità - Soluzioni? I ragazzi di oggi hanno tutto il tempo per organizzarsi e pensare a integrare la propria pensione cominciando ora a risparmiare in chiave previdenziale. Per esempio, per avere una rendita di scorta di cento euro al mese basta versarne 25 scegliendo una linea di investimento bilanciata-azionaria in cui i titoli di debito sono il 70 per cento. Un'altra soluzione sono i fondi pensione: investendo mille euro l'anno se ne risparmiano 270 in tasse e in 46 anni di lavoro arriva così a 13.422 euro. Terza opzione: conferire il Tfr a un fondo pensione. Se si aderisce alla linea bilanciata si può ottenere una pensione integrativa di 714 euro al mese. Se invece si sceglie una linea garantita l'assegno scende a 450 euro netti mensili. Infine si può pensare di riscattare gli anni di laurea. Costa 5.130 euro per anno ma permette di andare in pensione prima. 

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