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Debitori con le banche: quando c'è il diritto all'oblio

Nicoletta Orlandi Posti
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I debiti di operatori commerciali e di privati con le banche (e le relative segnalazioni alla Centrale rischi della Banca d'Italia e nei sistemi di informazioni creditizie - Sic) sono in crescita, al punto da aver sollecitato ieri una interrogazione parlamentare al sottosegretario all'Economia Enrico Zanetti. Il quale ha escluso il diritto assoluto all'oblio dei debiti con le banche. L'interrogazione sollecitava anche l' assunzione di iniziative per disporre la cancellazione di tutte le segnalazioni pregiudizievoli sulle centrali rischi, pubbliche e private, una volta definiti, anche giudizialmente, i rapporti tra la clientela e il sistema bancario. Come riporta Italia Oggi, la segnalazione nella Centrale rischi, gestita dalla Banca d' Italia, non è più dovuta a partire dalla rilevazione riferita al mese nel corso del quale il cliente estingue i propri debiti. Gli intermediari possono, però, accedere alle informazioni storiche sulla relazione di credito con riferimento alle ultime 24/36 rilevazioni. Mentre i dati riferiti a scadenze anteriori escono invece dal circuito informativo a disposizione degli intermediari. Inoltre, sia per la Centrale rischi sia per i Sic, la legge prevede la cancellazione delle informazioni negative relative al ritardo di pagamento lieve, inteso come singolo ritardo di pagamento regolarizzato dopo un breve lasso di tempo: sempre secondo quanto riporta Italia Oggi, l' articolo 22, comma 6-bis del dl 91/2014 prescrive che, qualora vi sia un ritardo di pagamento di una rata e la regolarizzazione della stessa avvenga entro i successivi sessanta giorni, le segnalazioni riferite a tale ritardo devono essere cancellate trascorsi i successivi sei mesi dall' avvenuta regolarizzazione.

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