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Banche, l'euro-bomba sull'Italia: crollo in Borsa, nel 2018 rischio disastro

Giulio Bucchi
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Le banche italiane gambe all'aria: tutta colpa dei crediti deteriorati e della "consultazione" della Vigilianza della Bce, guidata da Danièle Nouy, che deve decidere su come considerare in bilancio il "fardello indigesto". Se la Banca centrale europea deciderà di svalutare i crediti "non performing" (quelli che non vengono onorati o restituiti), gli istituti andranno incontro a un 2018 da incubo, visto che saranno chiamate a coprire gli ammanchi in bilancio anno dopo anno. La conseguenza sarà una stretta che renderà molto, molto difficile l'accesso al credito, per i privati e per le aziende. Primo riflesso, deleterio, di questo scenario: mercoledì in Borsa i principali titoli bancari italiani sono andati tutti a fondo, da Banco Bpm (-5,3%) a Ubi (-3,76%), da Unicredit (-1,79%) a Intesa Sanpaolo (-2,63). Le nuove regole, sottolinea anche il Corriere della Sera, si applicherebbero sì in tutta l'Eurozona, ma a pagare pegno sarà soprattutto l'Italia, paese affetto da lentezza pachidermica di sistema giudiziario, recupero crediti e pignoramento dei beni. Secondo Intermonte, tra l'altro, è da mettere in conto un "effetto collaterale": la corsa a declassare a non performing loan entro fine anno posizioni oggi "in bonis" per sottrarli alla svalutazione automatica. Il meccanismo, tra l'altro, non tiene conto del valore delle garanzie, come l'immobile ipotecato. "Bisogna stare attenti a non avere effetti controproducenti su una situazione che è in miglioramento - è il commento dell'eurodeputato Roberto Gualtieri (Pd), presidente della Commissione Problemi economici e monetari al Parlamento Ue -. Il mio auspicio è che con la consultazione avviata e che termina l'8 dicembre ci siano correzioni e un approccio più equilibrato".

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