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Tito Boeri ci riprova: "L'Italia ha bisogno di più immigrati regolari"

Benedetta Vitetta
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Il presidente dell'Inps, Tito Boeri, torna a ribadire un suo cavallo di battaglia: avere un maggior numero d'immigrati regolari nel Belpaese. Un auspicio già più volte sottolineato dall'Inps e ribadito anche nel settimo Rapporto annuale sull'economia della migrazione, a cura della Fondazione Leone Moressa presentato oggi alla Farnesina. Boeri ha ricordato che l'Istat, da qui al 2070, prevede un calo della popolazione italiana di 6 milioni di persone, "con un forte calo già nei prossimi 20 anni: 3 milioni e mezzo di persone in meno da qui al 2040. L'evoluzione si spiega da una parte con il calo della natalità - il tasso di fecondità italiano è tra i più bassi nell'area Ocse - ma ci sarà anche un calo dell'immigrazione. Se guardiamo al di là degli effetti transitori del fenomeno dei rifugiati, abbiamo assistito a un calo dei flussi di immigrazione economica e la proiezione nel futuro ci porta a una riduzione del contributo positivo che gli immigrati danno alla crescita della popolazione italiana". Per il numero uno dell'Istituto nazionale di previdenza sociale gli immigrati sono "coloro che impediscono che la popolazione italiana cali in misura ancora più forte. Nel 2015 la popolazione italiana sarebbe calata di 300mila unità se non ci fossero stati i flussi di immigrati: come se Pordenone fosse sparita nell'arco di un anno. Le implicazioni delle nuovo proiezioni dell'Istat sono un reddito nazionale più basso e per quello che interessa di più l'Istituto che io dirigo un peggioramento sostanziale dei conti previdenziali".  

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